Niño, El Fenomeno oceanico, con importanti conseguenze meteorologiche, che si manifesta con aumento della temperatura superficiale del mare al largo delle coste del Perù e dell’Ecuador e successivamente con fenomeni meteorologici particolarmente intensi, prima nelle zone circostanti e poi su scala planetaria.
El N. (sp. «il bambinello, il bambino Gesù») deve il suo nome al fatto che si presenta, in genere, nel mese di dicembre, in corrispondenza di anomalie nella circolazione atmosferica. Il fenomeno è molto sentito dalle popolazioni costiere, perché riduce notevolmente la pescosità dei mari lungo una fascia estesa del litorale occidentale del continente sudamericano, ed è soltanto una delle manifestazioni di un fenomeno più complesso, che collega l’oceano all’atmosfera, denominato ENSO (El Niño-Southern Oscillation). L’ENSO è costituito da El N. nell’oceano e da una configurazione del campo della pressione atmosferica, sul bacino del Pacifico, anomala rispetto alla climatologia del periodo estivo australe (dicembre). La genesi di questo fenomeno non è stata ancora completamente chiarita; si è osservato che, talvolta in modo non periodico, verso la fine di dicembre, sull’area del Pacifico tropicale le zone di alta e bassa pressione si invertono. L’acqua calda, che normalmente viene spinta dai venti costanti equatoriali da E verso O, ritorna verso oriente, comportandosi come un’onda termica equatoriale (onda di Kelvin) quando i venti s’indeboliscono. Di quest’onda, che sulle coste dell’Ecuador coincide con El N., la parte riflessa verso O (onda equatoriale di Rossby) può ulteriormente riscaldare un tratto del Pacifico centrale, mentre l’altra parte si suddivide verso N (California) e verso S (Perù) in due onde di margine (edge waves). Il riscaldamento delle acque genera convezioni atmosferiche anomale, con ripercussioni sulla dinamica dell’atmosfera e quindi sul clima.