Primogenito (Londra 1841 - ivi 1910) della regina Vittoria e di Alberto Francesco Augusto di Sassonia-Coburgo, principe consorte d'Inghilterra. Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e imperatore delle Indie, operò per contenere la crescita della potenza tedesca stringendo accordi con la Francia (Entente cordiale, 1905; Triplice Intesa, 1908, allargata anche alla Russia).
Ancora prima di salire al trono, ebbe qualche notorietà per via delle visite negli Stati Uniti (1861) e soprattutto nelle Indie, dove pose le condizioni per la politica degli ultimi anni della regina Vittoria. Salito al trono il 22 genn. 1901 (nel 1863 aveva sposato Alessandra di Danimarca) si trovò di fronte al difficile compito di reggere il paese dopo un lungo glorioso periodo. Fin dall'inizio poté essere conclusa favorevolmente, grazie all'abilità di lord Kitchener, la guerra anglo-boera (trattato di Pretoria, 1902); il che consentì a E., non troppo interessato alla politica interna, di rivolgersi alla realizzazione di una politica estera insieme aperta e lungimirante. E. comprese la sterilità di ogni politica antifrancese o antirussa in un periodo in cui Guglielmo II si adoperava con successo a fare della Germania una potenza marittima e coloniale. Per quanto la sua politica non avesse mai carattere aggressivo, egli seppe, coadiuvato da Lord Lansdowne e da Sir E. Grey, attuare un'efficace azione di "legittima difesa": l'accordo franco-britannico dell'8 aprile 1905 (l'Entente cordiale) regolò le competizioni africane delle due potenze e fu reso ancor più operante per l'appoggio che la Gran Bretagna diede alla Francia alla conferenza di Algeciras (1906); mentre dopo il viaggio di E. a Reval (luglio 1908) nasceva la Triplice Intesa.