(ingl. Edinburgh) Città capitale della Scozia (463.500 ab. nel 2006), la cui area urbana corrisponde all’omonimo distretto (264 km2). Si estende su un terreno ondulato tra il Firth of Forth a N e le colline di Pentland a S. La sua crescita demografica ed economica, come quella di quasi tutte le grandi città britanniche, è legata alla prima rivoluzione industriale: fra il 1801 e il 1881 la popolazione aumentò da 67.000 a 230.000 ab. e, alla fine del secolo, i confini della città furono estesi a comprendere numerosi insediamenti circostanti. Una nuova espansione si verificò nel 1920 e il numero degli abitanti raggiunse le 439.000 unità nel 1931, mentre il distretto urbano creato nell’ambito della riforma amministrativa del 1975 toccò una punta massima di 472.000 ab., per poi avvertire gli effetti di saldi naturali ormai stabilmente negativi. Nello sviluppo funzionale di E. un ruolo importante hanno giocato le comunicazioni, sia ferroviarie (per Dundee e la regione dei Grampiani, a N; per Glasgow, a O, per Carlisle e Newcastle a S e SE) sia aeree e marittime. Queste ultime si avvalgono di due porti: Leith, in buona posizione naturale sul Firth of Forth, e, più a O, Granton. Il settore industriale si fonda principalmente su tre rami: delle bevande (whisky, birra) e del tabacco; meccanico (costruzioni navali, industrie elettromeccaniche ed elettroniche); poligrafico-editoriale (con solide tradizioni, specie nel campo della produzione cartografica: J. Bartholomew). Rilevante il settore terziario, in particolare nei rami sanitario, assicurativo e finanziario, di istruzione (sede universitaria dal 1583) e turistico.
Il nome deriva dal gaelico Dun - eideann (altura fortificata di Eidin). Un insediamento cristiano esisteva in antico presso la chiesa di St. Giles, ma il nucleo urbano primitivo sorse lungo le falde del Castle Rock, dove fu elevato il castello (dal 1090). Dopo la battaglia di Flodden (1513) la città fu cinta di mura; devastata dagli Inglesi nel 1544, ebbe un forte incremento urbanistico nel 17° sec., quando fu ricostruita in pietra, e dal 18° sec., dopo l’Atto di unione con l’Inghilterra (1707), con vari progetti di estensione a N (New Town) e a S, con interventi degli architetti J. Craig, R. Adam, W. Chambers, W.H. Playfair.
Il castello (15°-16° sec.) conserva del periodo normanno la cappella di S. Margherita; Holyroodhouse (1500, L. Logy) fu ricostruita per Carlo II da W. Bruce. Sulla High Street, parte centrale del Royal Mile, è St. Giles (1120, risorta nel 14°-15° sec., alterata nel 19°); il seicentesco Parlamento (facciata di R. Adam) è inglobato negli edifici della Corte di Giustizia (1808-40, R. Reid). Nel nucleo antico di E. sono inoltre Magdalen Chapel (16° sec.); Canongate Tolbooth (1591), già prigione e corte di giustizia; Heriot’s Hospital (1628); edifici dell’università (R. Adam, proseguiti da W.H. Playfair). La New Town, separata dal nucleo antico dai Princes Street Gardens e collegata dal North Bridge (a partire dal 1763, W. Myle), è uno dei più significativi esempi di pianificazione urbanistica. Sul Firth of Forth sorge l’imponente ponte in ferro di J. Fowler e B. Baker (1890), tra le massime creazioni dell’architettura moderna.
Musei: Royal Scottish Museum (1854); National Gallery of Scotland; National Portrait Gallery; National Museum of Antiquities, Museum of Modern Art. La National Library (1682) possiede oltre 3 milioni di volumi con manoscritti e codici di notevole valore. Festival di E. Festival annuale di musica e teatro. Istituito nel 1947, si tiene nelle ultime 3 settimane di agosto e ospita opere teatrali e concerti.