Apparecchio usato nell’industria per immettere in un ciclo di lavorazione quantità determinate, in peso o in volume, di sostanze, con ritmo continuo o a intervalli prestabiliti. Per i liquidi si ricorre a d. a pompa, a iniezione ecc., a seconda della quantità e delle caratteristiche del liquido. Per i solidi si fa uso, per dosaggi continui, di d. vibranti costituiti da tramogge, piatti ecc., posti in vibrazione, che, abbinati a bilance automatiche, alimentano nastri trasportatori che mescolano o distribuiscono nelle proporzioni volute i vari costituenti (➔ alimentatore); per dosaggi discontinui si adoperano d. a tazze o d. muniti di bilance a carichi regolabili e scarichi sincronizzati che convogliano i vari componenti, nei rapporti di peso prestabiliti, in un recipiente raccoglitore, dal quale passano automaticamente alla successiva fase di lavorazione non appena raggiunto il peso totale voluto; trovano applicazione nell’industria molitoria, nell’alimentazione delle betoniere, nel settore farmaceutico ecc.
In elettronica, dispositivo, costituito essenzialmente da un certo numero di attenuatori, che serve a regolare le intensità relative di vari segnali prima che questi siano miscelati e avviati su una stessa linea o a uno stesso apparecchio.
Nei motori a carburazione, apparecchio per dosare la miscela, detto più comunemente correttore di miscela o economizzatore.
Nelle autovetture, d. di frenata, dispositivo che serve a dosare la forza frenante in rapporto al carico della vettura.