Città capitale della Tanzania (261.645 ab. nel 2017), situata in posizione centrale sull’altopiano interno (a 1115 m s.l.m.), a circa 400 km dalla costa dell’Oceano Indiano. Ancora all’inizio del Novecento, D. non costituiva che un villaggio; nel 1912, raggiunta ormai dalla ferrovia, fu prescelta come centro distrettuale della colonizzazione tedesca nella regione dell’Ugogo. Nel primo periodo dell’amministrazione britannica (a partire dal 1919) vennero eseguite alcune opere di urbanizzazione e la cittadina cominciò a estendersi, con pianta ortogonale innestata sulla precedente struttura semicircolare. L’intorno agricolo, frequentemente colpito da siccità e carestie, fu oggetto di interventi irrigui dopo la Seconda guerra mondiale. Frattanto la popolazione, dai 1000 ab. del 1930, era salita a 10.000 ab. nel 1948, per raggiungere i 20.000 ab. all’atto dell’indipendenza del paese. Designata, già nel 1966, nuova capitale in sostituzione dell’eccentrica Dar es Salaam, D. ha assunto ufficialmente tale ruolo nel 1973 (sia pure solo sotto un profilo formale, perché sostanzialmente le funzioni continuano a essere svolte da Dar es Salaam). Alla tradizionale attività commerciale non si sono tuttavia aggiunte funzioni di rango più elevato, escludendo l’ovvio incremento dell’apparato burocratico: gli stessi servizi sociali risultano ancora carenti e i collegamenti con il resto del territorio difficoltosi. Una zona industriale, in formazione, è ubicata presso Itega (a 15 km): vi operano alcuni stabilimenti alimentari e per la produzione di materiali da costruzione.
D. è anche capoluogo dell’omonima regione amministrativa (41.311 km2), compresa tra le aree di influenza di Arusha a (N), Iringa (a S) e Morogoro (a E). Vi si coltivano gli unici vigneti dell’Africa orientale.