Pittore (n. forse a Haarlem 1415 circa - m. Lovanio 1475). Si stabilì a Lovanio nel 1447 ma solo dal 1457 un'ampia documentazione lo mostra maestro affermato, in contatto con letterati e teologi della città. Dall'analisi delle opere che la critica attribuisce alla sua giovinezza (Scene della vita della Vergine, Madrid, Prado; trittico con la Deposizione dalla Croce, Granada, Capilla Real; Deposizione nella tomba, Londra, Nat. Gall.), B. risulta vicino, per tratti stilistici e motivi iconografici, a Petrus Christus e ancor più strettamente a Rogier van der Weyden, ma il suo modo di trattare i volumi e la luce richiama anche l'arte di J. van Eych, tanto da far supporre una sua formazione a Bruxelles e a Bruges. Opere certe della sua maturità sono il polittico del 1467 con l'Ultima cena e le prefigurazioni bibliche dell'istituzione dell'Eucarestia (Lovanio, S. Pietro), e il pannello con La giustizia dell'imperatore Ottone: la prova del fuoco (il pannello che lo completa con il Supplizio dell'innocente è da considerare opera di bottega), commissionato dal municipio di Lovanio nel 1468 (dipinto verso il 1473, ora a Bruxelles, Mus. royaux des beaux-arts): in queste il tratto incisivo, la gravità dei corpi, l'immobilità degli atteggiamenti, la luce che si espande con ombre trasparenti sui personaggi, sugli oggetti, sul paesaggio che gioca un ruolo non più subordinato, sono tutti elementi che portano all'essenza di tensione drammatica, trasformando gli eventi in rituali sacri. Ancora tra le sue opere sono da ricordare i trittici con il Martirio di s. Erasmo (Lovanio, S. Pietro) e con il Martirio di s. Ippolito (Bruges, Museo della cattedrale) e un bel ritratto di un giovane uomo (1462; Londra, Nat. Gall.). Nella fiorente bottega di B. a Lovanio lavorarono anche i suoi figli; Dierick il Giovane (1448-1491), che è ritenuto l'autore del piccolo trittico chiamato dal 19º sec. "la perla del Brabante" (Adorazione dei Magi, s. Giovanni Battista e s. Cristoforo, Monaco, Alte Pinakothek), e Aelbrecht (1460-1549).