Pittore fiammingo (Baerle, presso Gand, 1410 circa - Bruges 1472 o 1473). Anche se è documentato come cittadino di Bruges solo dal 1444, fu con ogni probabilità allievo di Jan van Eyck e, alla morte del maestro (1441), completò alcune opere da lui lasciate incompiute (S. Girolamo, Detroit, Inst. of Arts; Madonna Rothschild nella Frick Collection di New York). L'insegnamento di J. Eyck che si traduce, nelle sue opere, in una ponderata concentrazione di volumi, e in geometrica chiarezza (Annunciazione e Natività, Madonna Exeter, Berlino-Dahlem; Maria fra i ss. Gerolamo e Francesco, Francoforte, Städelsches Kunstinstitut), è affiancato da una chiara partecipazione sia pure in toni più attenuati, dell'intensità drammatica e della tensione ritmica di Roger van der Weyden (Compianto sul Cristo morto, Bruxelles, Mus. des Beaux-Arts). Attento osservatore del mondo fisico (S. Eligio nella sua bottega, 1449 - New York, Coll. Lehman), approfondì con sensibilità nuova per un artista del Nord i problemi della rappresentazione geometrica dello spazio, e la stessa sensibilità per i problemi spaziali si riscontra nei ritratti, in cui per la prima volta la figura a mezzo busto è collocata non contro un fondo indistinto ma contro una parete architettonicamente definita (Berlino-Dahlem, Ritratto di fanciulla; Londra, Nat. Gallery, ritratto di Sir Edward Grymestone, 1446).