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data

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L’indicazione del tempo (giorno, mese, anno o anche solo l’anno) in cui un fatto è avvenuto o dovrà avvenire. Per la determinazione della d. si fa riferimento al calendario (➔).

I Greci non ebbero criteri uniformi per indicare la data. Per designare l’anno in Atene si usava il nome dell’arconte eponimo, in Sparta quello dell’eforo in carica, nelle leghe (achea, etolica ecc.) quello dello stratego federale; altrove l’anno veniva indicato solitamente col nome del massimo magistrato o di un sacerdote eponimo. L’anno cominciava col solstizio d’estate (Atene, Delfi) o con quello d’inverno (Beozia, Delo) o anche, altrove, con l’equinozio d’autunno o di primavera. I mesi avevano vari nomi a seconda dei luoghi. Il primo giorno del mese era detto luna nuova, l’ultimo vecchio e nuovo. Gli altri giorni erano designati col numero progressivo nella 1a e 2a decade, regressivo nella 3a decade.

Presso i Romani l’anno nell’età repubblicana era indicato con i nomi dei due consoli in carica, i giorni del mese con una formula nella quale la posizione di ciascun giorno era determinata in base a tre giorni fissi, detti rispettivamente Kalendae (1°), Nonae (5° o 7°), Idus (13° o 15°). I giorni intermedi erano indicati con i numerali ordinali contando all’indietro i giorni (compreso quello da cui si moveva) dalle più prossime Calende, None e Idi.

In uso nell’alto Medioevo, il computo dell’anno secondo l’era cristiana divenne in seguito universale ed esclusivo. I modi d’inizio dell’anno (detti stili) furono vari. Dalla metà del 16° sec. entrò progressivamente nell’uso, fino a diventare esclusivo lo stile della Circoncisione, che fissava il giorno d’inizio al il 1° gennaio. Il mese fu costantemente indicato, sin dall’alto Medioevo, secondo il metodo del calendario giuliano. In età medievale s’indicò il giorno, dapprima, secondo il sistema romano; il computo diretto, proveniente dall’Oriente e già sporadicamente applicato dai Greci e dai Romani, entrò nell’uso generale a partire dal 13° secolo. In tempi più recenti si sono avuti i metodi di computo della d. fondati sull’era della repubblica francese, sull’era fascista e simili.

fig. 1

Linea del cambiamento di d. (ingl. date line) Per ogni località la d. si cambia alla mezzanotte media legale del fuso orario a cui la località stessa appartiene: in quell’istante le zone poste a Est hanno la data del giorno successivo a quello delle zone poste a Ovest (fig. 1). Ciò è vero per la regione compresa tra quel meridiano e un meridiano convenzionalmente scelto, coincidente con l’antimeridiano di Greenwich (longitudine 180°), dalle due parti del quale l’ora è la stessa, ma le d. si diversificano di un giorno, quella sul lato O essendo successiva a quella sul lato E (fig. 2). Pertanto, quando si attraversa l’antimeridiano di Greenwich andando verso O bisogna aumentare di un giorno la d., cioè saltare un giorno, quando si va verso E bisogna diminuire di un giorno la d., cioè contare due volte lo stesso giorno. In pratica la linea del cambiamento di d. non segue rigorosamente il 180° meridiano (da Greenwich), ma è soggetta a piccole deviazioni per seguire un percorso esclusivamente marino.

Vedi anche
Medioevo Età intermedia tra l’antica e la moderna. Secondo l’accezione più diffusa è il periodo compreso fra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) e la scoperta dell’America (1492). Il giudizio sul Medioevo La sequenza di questi 10 secoli è stata per la prima volta considerata come un periodo a sé stante ... nundine (lat. nundinae) Nell’antica Roma, giorno di mercato, che ricorreva ogni nono giorno. Nei primi secoli, un metodo semplice per misurare brevi periodi di tempo era quello del nundinum, periodo di nove giorni la cui effettiva durata era di otto, in quanto i Romani usavano contare secondo il sistema ‘inclusivo’: ... mese Ciascuno dei 12 periodi in cui è suddiviso l’anno civile, distinti con propri nomi; costituisce una unità di misura del tempo, multiplo dell’unità fondamentale, il giorno, determinato dalla rotazione della Terra intorno al proprio asse; agli effetti civili il m. è considerato sempre di 30 giorni (m. ... pianta invernale Quella che germina in autunno, continua lo sviluppo, a volte molto rallentato, in inverno, fiorisce e fruttifica in primavera e si dissecca al sopraggiungere della siccità estiva. Si comportano così molte erbe della regione mediterranea.
Categorie
  • COMPUTO DEL TEMPO in Astronomia
Tag
  • EQUINOZIO D’AUTUNNO
  • SOLSTIZIO D’ESTATE
  • ETÀ REPUBBLICANA
  • ERA CRISTIANA
  • ALTO MEDIOEVO
Altri risultati per data
  • data
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    data [Dal lat. data, f. del part. pass. datus di dare, inizio della formula in cui si diceva quando e dove una lettera era stata consegnata al latore] [LSF] Indicazione del giorno, mese e anno in cui si verifica un fatto. [ASF] D. giuliana: la d. espressa in giorni del calendario giuliano (numero giornaliero ...
  • DATA
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Consiste nell'indicazione del tempo in cui un fatto è avvenuto o un atto è stato compiuto. La data si riferisce generalmente al calendario in uso, ma nella formazione di essa entrano talora altri elementi, che hanno variato nelle diverse epoche. La data presso i Greci. È noto che i numerosi stati della ...
Vocabolario
big data
big data loc. s.le m. pl. Ingente insieme di dati digitali che possono essere rapidamente processati da banche dati centralizzate. ◆ L’immagine più suggestiva per comprendere Big Data la offre Dave Menninger di Greenplum: “Il pianeta è...
data¹
data1 data1 s. f. [dal lat. mediev. data «data», part. pass. di dare, inizio della formula in cui si diceva dove e quando la lettera era stata consegnata al portatore; nei sign. 3 e segg., der. di dare]. – 1. Indicazione del giorno, mese...
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