Scrittura documentaria dell’Alto Medioevo di alcune città italiane di diritto romano-bizantino. La c. romana, formatasi nel 7° sec. sotto l’influenza della scrittura cancelleresca greca e caratterizzata da forme rotonde e aste prolungate, fu adoperata nella cancelleria pontificia fino al 9° sec.; quindi, estesa nell’uso anche ai rogatari romani di atti privati, semplificò le sue forme e sopravvisse così fino al 13° secolo. La c. napoletana (o curialesca), formatasi nel 9° sec., fu caratterizzata da forme piccole, ghirigori ornamentali e artificiosità di tratteggio; divenuta con il tempo sempre meno intelligibile, fu proibita da Federico II nel 1220 ma continuò a essere adoperata fino al 14° secolo.