Statista (Putney 1485 circa - Londra 1540). Da giovane viaggiò e sostò a lungo in Italia. Entrò nel parlamento nel 1523. Qualche anno dopo si pose al servizio del cardinale T. Wolsey, ministro di Enrico VIII, dando prova di grande abilità come esattore e amministratore. Alla morte di Wolsey divenne il più influente consigliere del re, che lo nominò gran ciambellano nel 1534 e poi (1540) conte di Essex. In questo periodo il suo predominio negli affari di stato è assoluto. Condusse con energia l'opera di soppressione dei monasteri e di confisca dei loro beni; e con la stessa energia tese a realizzare - più per la riaffermazione dell'assolutismo regio che per ispirazione religiosa - la riforma anglicana. Nel 1540 convinse il re a sposare, per opportunità politica, la principessa tedesca Anna di Clèves, che in seguito Enrico VIII ripudiò per la sua bruttezza. Fu l'inizio della sua disgrazia: accusato di tradimento dal duca di Norfolk, gli fu negato il diritto alla difesa, e, respinta la sua domanda di grazia, fu decapitato.