Metodo di analisi chimica basato sulla misura della quantità di elettricità richiesta da una reazione elettrochimica che abbia un rendimento di corrente del 100%. Essendo tale quantità di elettricità rigorosamente proporzionale a quella della sostanza prodotta dalla reazione, viene offerta la possibilità di estendere le potenzialità analitiche della elettrogravimetria alle specie che non producono depositi. Se si opera a intensità di corrente costante, il tempo impiegato per condurre l’elettrolisi consente di calcolare la carica passata, moltiplicandolo semplicemente per l’intensità di corrente. Ricadono nell’ambito delle sostanze analizzabili con la c. gli ossidanti e i riducenti più comuni , quali Br2, Cl2, I2, Ce4+, MnO4− tra i primi e Fe2+, Ti3+, Hg22+, CuCl2−, VO2+, Cr2+, H2 , tra i secondi. É inoltre possibile effettuare titolazioni acido-base mediante elettrogenerazione di ioni H+ o OH−, complessometriche mediante EDTA e per precipitazione producendo ioni Ag+ da un anodo di argento. L’analisi può essere condotta anche operando a un valore costante del potenziale di un determinato elettrodo, in modo tale che su di esso abbia luogo l’ossidazione o la riduzione di una sola specie senza l’interferenza di altre eventualmente presenti nella soluzione.