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convenzionalismo

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Posizione epistemologica che attribuisce un ruolo fondamentale alla convenzione nell’ambito della scienza. Sostenuto dapprima da J.-H. Poincaré, il quale, dopo la scoperta della geometria non-euclidea, negava il carattere di evidenza intuitiva degli assiomi geometrici, riducendoli a convenzioni, in epoca più recente, con lo sviluppo della logica, dell’assiomatica e delle ricerche sui fondamenti della matematica, il c. ha trovato ulteriori applicazioni. Si riconosce infatti che, sia pure con opportune limitazioni, le proposizioni iniziali di un sistema ipotetico-deduttivo vengono scelte sulla base di convenzioni e risulta quindi non più utilizzabile l’impostazione tradizionale che riteneva gli assiomi come verità evidenti. Nel neopositivismo logico, a opera di R. Carnap, l’adesione al c. conduce all’affermazione del cosiddetto ‘principio di tolleranza’, secondo il quale in campo logico «non esiste morale» e la logica stessa consiste in «stipulazioni convenzionali sull’uso dei segni». La tesi di L.Wittgenstein, infine, sul linguaggio come gioco basato su convenzioni, si può ritenere un’ulteriore evoluzione della posizione convenzionalista.

Vedi anche
archè archè Vocabolo greco che significa "principio, origine", adoperato da Anassimandro  per designare il principio di tutte le cose. Esso costituisce l'obiettivo principale delle ricerche dei primi filosofi greci, alcuni dei quali lo individuano in un unico elemento (acqua, aria, infinito, fuoco), mentre ... Rudolf Carnap Carnap ‹kà-›, Rudolf. - Filosofo tedesco (Ronsdorf, Wuppertal, 1891 - Santa Mon ica, California, 1970). Dal 1909 al 1914 studiò matematica e fisica a Friburgo e Jena, dove seguì le lezioni di logica di G. Frege. Nel 1921 conseguì a Jena il dottorato in fisica con la dissertazione Der Raum. Dopo un lungo ... neopositivismo Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo. 1. I primi sviluppi La data di nascita formale del neopositivismo è il 1928, allorché un gruppo di studiosi di varie discipline – ... epistemologia Indagine critica intorno alla struttura logica e alla metodologia delle scienze. Il termine, coniato dal filosofo scozzese J.F. Ferrier, designa quella parte della gnoseologia che studia i fondamenti, la validità, i limiti della conoscenza scientifica ( episteme). Nei paesi anglosassoni il termine è ...
Categorie
  • DOTTRINE TEORIE E CONCETTI in Filosofia
  • EPISTEMOLOGIA in Filosofia
Tag
  • NEOPOSITIVISMO LOGICO
  • EPISTEMOLOGICA
  • ASSIOMI
Altri risultati per convenzionalismo
  • convenzionalismo
    Dizionario di filosofia (2009)
    Concezione filosofica secondo cui alcuni principi o proposizioni, sia conoscitivi sia etico-politici, sono delle convenzioni basate su un accordo o una scelta (anche in forma implicita), non valutabili in termini di verità o falsità. Tale concezione è stata oggetto di profonde analisi fin dall’antichità, ...
  • convenzionalismo
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    convenzionalismo [Der. di convenzione] [FAF] Indirizzo epistemologico che afferma il carattere puramente convenzionale dei costrutti (leggi, ipotesi, teorie, ecc.) attraverso i quali viene proposta una spiegazione o, meglio, una descrizione dei fenomeni naturali: v. epistemologia: II 435 b.
Vocabolario
convenzionalismo
convenzionalismo s. m. [der. di convenzionale1]. – 1. L’essere convenzionale; il fare, il comportarsi in una determinata maniera perché le convenzioni sociali e le consuetudini lo consigliano e quasi lo impongono. 2. In epistemologia, la...
convenzionalista
convenzionalista agg. e s. m. e f. [der. di convenzionale1] (pl. m. -i). – 1. a. Chi, nelle opinioni o nei modi di vita, è troppo attaccato alle convenzioni, e le segue in modo acritico, senza originalità. b. Chi, in arte, segue forme convenzionali....
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