Nel senso cristiano, ciascuno dei precetti generali che riguardano ogni fedele. Dieci c. (o decalogo) I precetti che, secondo il Pentateuco (Esodo e Deuteronomio), Dio diede a Mosè sul Monte Sinai e che costituiscono la legge fondamentale, morale e religiosa, dell’alleanza. Il testo dell’Esodo recita: «Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù, non avere altri dei nel mio cospetto. Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli, quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso ... Non usare il nome dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo, invano ... Ricordati del giorno del riposo per santificarlo ... Onora tuo padre e tua madre ... Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare. Non attestare il falso contro il tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo». Circa il raggruppamento di questi precetti affinché ne risultassero 10 (cioè il decalogo) si discusse fin dall’antichità, la Chiesa cattolica ha accettato il raggruppamento agostiniano e al Concilio di Trento ne ha ribadito l’obbligatorietà per i cristiani. Nel catechismo sono formulati sinteticamente, sopprimendo il precetto del non fare immagini (interpretato come condanna dell’idolatria e quindi fatto rientrare implicitamente nel primo) e sdoppiando l’ultimo. Cinque c. Precetti della Chiesa che hanno il fine di garantire ai fedeli il minimo indispensabile dello spirito di preghiera, della vita sacramentale, dell’impegno morale e della crescita dell’amore di Dio e del prossimo. Sono: 1) partecipare alla Messa la domenica e le altre feste comandate e rimanere liberi da lavori e da attività che potrebbero impedire la santificazione di tali giorni; 2) confessare i propri peccati, ricevendo il sacramento della riconciliazione almeno una volta all’anno; 3) accostarsi al sacramento dell’eucaristia almeno a Pasqua; 4) astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno nei giorni stabiliti dalla Chiesa; 5) sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno secondo le proprie possibilità.