Nome attribuito dai primi esploratori spagnoli a diversi fiumi americani a causa del colore rosso dovuto ai materiali tenuti in sospensione dalle acque. Tra essi, i più notevoli sono due negli USA e uno in Argentina.
Negli USA, il più famoso (detto anche C. Occidentale, 2600 km), sbocca con un ampio delta nel Golfo di California, in terra messicana. Riconosciuto alla foce da F. de Alarcón nel 1540, fu risalito solo nella seconda metà del 18° sec.; il suo bacino non fu sistematicamente studiato prima della metà del 19° secolo. È formato da due rami sorgentizi ( Green River, che scende dal Wind River Range, nel Wyoming; Grand River, o semplicemente C. River, proveniente dal Colorado Range, nello Stato omonimo) e ha un bacino di quasi 700.000 km2. Gli affluenti (il maggiore è il San Juan) sono poveri d’acqua, perché solcano l’arido Altopiano del C., e lo stesso fiume principale ha portata media alla foce di appena 700 m3/s. Il regime è irregolare, con piene violentissime e conseguente intensa azione erosiva, che assume a volte forme imponenti ( Grand Canyon). La necessità di regolare il corso del fiume ha imposto la costruzione di bacini artificiali, importanti per la produzione idroelettrica e l’irrigazione, dei quali il più notevole è il Lago Mead, formato dalla Hoover Dam, che serve a rifornire di elettricità la lontana Los Angeles.
L’altro fiume C. statunitense (detto anche C. Orientale) scende dal Llano Estacado (Texas) e, dopo un corso di 1450 km, sbocca nella laguna di Matagorda (Golfo del Messico).
Il C. argentino (1300 km) nasce dalle Ande cileno-argentine, taglia un desolato tratto di pampa e sbocca nell’Atlantico a S di Bahía Blanca.