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cocciniglia

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fig

Nome comune di Insetti Coccidi, famiglia di Emitteri Omotteri. Le femmine conservano un aspetto ninfale per tutta la vita e sono sempre attere; non hanno occhi, oppure li hanno rudimentali; anche le zampe sono spesso assenti o non funzionanti. I maschi hanno corpo normalmente costituito, un paio di ali (che in alcune specie manca), zampe bene sviluppate (v. fig.).

In gran parte le c. hanno la proprietà di secernere, da ghiandole diffuse nel corpo, sostanze speciali che le rivestono in diversi modi. Per lo più si tratta di cera, pulverulenta, o in fili sottilissimi, o modellata in placche o scudi, alcune specie secernono invece una lacca; altre induriscono semplicemente il dermascheletro, o si fabbricano follicoli con le spoglie larvali. Molte specie presentano la partenogenesi, occasionale o costante. Attaccano ogni sorta di piante: alcune sono strettamente monofaghe, altre polifaghe. Parecchie specie, trasportate insieme con le piante ospiti da regione a regione, si sono diffuse dovunque, arrecando danni enormi. Come nemici naturali, hanno numerosi insetti di famiglie diverse, predatori o parassiti endofaghi. Artificialmente si combattono con insetticidi di contatto, o con insetticidi gassosi. Tra le specie più note e dannose vi sono: Pericerya purchasi (fig. A) degli agrumi, combattuta dalla coccinella Rodolia cardinalis; Coccus oleae dell’olivo; Diaspis pentagona (fig. B) del gelso, combattuta dall’Imenottero Prospartella berlesei.

Alcune specie producono sostanze di valore commerciale (lacca, cera, manna, principi coloranti). La c. come sostanza colorante, si ottiene dall’essiccazione delle femmine di Coccus cacti. Queste, che vivono nel Messico su varie specie di Opuntia (fico d’India), sono raccolte prima che depongano le uova, quando sono più ricche di sostanza colorante. Un kilogrammo di c. secca è costituito da circa 140.000 insetti. Si distinguono due diversi tipi di c.: c. argentea, ottenuta essiccando gli insetti direttamente in forni, e c. nera che si ottiene quando gli insetti vengono uccisi con l’acqua bollente e poi essiccati al sole o al forno.

La c. era usata come colorante per la lana e la seta nel Messico già prima della scoperta dell’America; oggi è sostituita dalle sostanze coloranti sintetiche, meno costose. Il principio colorante è chiamato acido carminico ed è derivato dall’antrachinone.

Vedi anche
Omotteri Ordine di Insetti Emitteri, considerato polifiletico da molti autori (➔ Emitteri). Emitteri (o Rincoti) Ordine di Insetti terrestri o acquatici. Hanno forma e dimensioni molto varie. L’apparato boccale è adatto per pungere e succhiare: mandibole e mascelle allungate, come stiletti, sono accolte nel labbro inferiore, o rostro, e ne escono quando l’insetto vuole nutrirsi. Le antenne hanno pochi ... coloranti Composti chimici che, fissandosi su un supporto (da soli o per mezzo di opportuni mordenti), gli conferiscono una determinata colorazione. Le sostanze c. devono essere solubili o disperdibili per poter penetrare e permeare il supporto. Cenni storici L’impiego di c. vegetali o animali era noto agli antichi: ... cera Nome sotto il quale si comprendono alcune miscele complesse di origine vegetale, animale, minerale e anche sintetica (dette anche ceridi). Chimica Chimicamente le c. di origine animale e vegetale sono miscele di esteri di acidi grassi superiori con alcol monovalenti pure a elevato numero di atomi di ...
Categorie
  • SISTEMATICA E ZOONIMI in Zoologia
Tag
  • SCOPERTA DELL’AMERICA
  • PARTENOGENESI
  • AMERICA; OGGI
  • ANTRACHINONE
  • INSETTICIDI
Vocabolario
coccinìglia
cocciniglia coccinìglia s. f. [dallo spagn. cochinilla, di etimo incerto]. – 1. Insetto della famiglia còccidi, caratterizzato da forte dimorfismo sessuale: le femmine conservano un aspetto ninfale per tutta la vita e sono prive di ali...
rodòlia
rodolia rodòlia s. f. [lat. scient. Rodolia]. – Genere di insetti coleotteri coccinellidi cui appartiene il novio (lat. scient. Rodolia cardinalis), attivo predatore della cocciniglia degli agrumi.
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