Centro della Francia centrale (5000 ab. circa), in Borgogna, nel dipartimento di Saône-et-Loire, sul fiume Grosne.
Abbazia di Cluny Abbazia benedettina, fondata nel 903 da Guglielmo il Pio duca d’Aquitania; raggiunse con l’abate Pietro il Venerabile il massimo splendore. Divenuta nel 1258 commenda della Corona, subì nei secoli successivi rovine e danni; nel 1562 fu saccheggiata la biblioteca (parte dei manoscritti sono a Londra, al British Museum, e a Parigi presso la Bibliothèque Nationale). La decadenza di Cluny, iniziata all’inizio del 17° sec., si fece via via più grave, finché nel 1790 fu soppressa la congregazione cluniacense, che era stata istituita nel 910 dall’abate Bernone di Cluny, e gli immobili dell’abbazia, passati alla città, furono alienati (1798).
La chiesa dell’abbazia conobbe tre fasi: una piccola chiesa (Cluny I), consacrata nel 927, adiacente alla villa romana in cui i monaci s’installarono nel 909; una chiesa assai più grande (Cluny II), iniziata nel 950 circa, a tre navate, transetto, coro profondo e tre absidi, consacrata nel 981 (coperta con volta a botte nel 1000 circa); una chiesa ancora più grande (Cluny III) del 1089-1135 (nartece aggiunto nel 1220 circa), con 171 m di lunghezza, interno a 5 navate, due transetti con cappelle, abside con deambulatorio e 5 cappelle a raggiera. Architetto di Cluny III fu Gunzo, già abate di Baume e ritiratosi a Cluny sotto Odilone. Proporzioni strettamente matematiche e applicazione costante dei rapporti modulari ne dominavano ogni aspetto. Ne rimangono i bracci sud dei transetti. Degli edifici conventuali sussistono una parte medievale e una del 18° secolo. Nell’antico magazzino delle farine, edificio a due piani con vasta sala a due navate con archi ogivali, del 13° sec., è il lapidario. Nella cinta abbaziale sono compresi il palazzo di Giovanni di Borbone (1456-83), sede del Museo Ochier, e quello di Giacomo d’Amboise (1485-1510).