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abbazia

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Comunità di religiosi (canonici regolari o monaci; ordinariamente secondo la regola benedettina), governata da un abate e autonoma (sui iuris), e il complesso degli edifici di tale comunità. Nel Medioevo monasteri e a. di campagna costituirono spesso il nucleo intorno al quale si formò un centro abitato: da ciò i molti toponimi che contengono il termine Abbazia o Badia.

Struttura architettonica

a. benedettine

I primi insediamenti monastici in Occidente utilizzano architetture preesistenti (benedettini nella villa di Nerone a Subiaco e poi nel tempio di Apollo a Casinum), grotte e costruzioni lignee (monastero fondato da s. Martino a Tours). Poco resta dei primi insediamenti dei monaci irlandesi (Luxeuil, Fontenay, Bobbio), che hanno grande importanza culturale, anticipando la struttura e l’articolazione dei grandi monasteri altomedievali. Il piano per l’a. di San Gallo (Stiftbibliothek) restituisce l’immagine più esaustiva di un complesso monastico del 9° sec., costante di molte a. successive, con varianti imposte dalla natura dei luoghi: l’a. diviene un complesso organismo nel quale, intorno alla chiesa di regola di tipo basilicale, sono disposti, sui lati di un chiostro, la biblioteca, i dormitori, il refettorio; poco discosti sorgono servizi, magazzini, officine, laboratori, l’abitazione dell’abate, l’infermeria e la foresteria che, nei monasteri lungo le maggiori vie di comunicazione, ha particolare importanza. La fine del sec. 11° e l’inizio del 12° segnano il momento di estremo splendore delle a. benedettine (Montecassino, Cluny), mentre nuove e severe regole informano le comunità dei certosini (➔) e dei cistercensi riflettendosi sui loro monasteri. Le a. cistercensi, che in breve tempo si diffondono in Europa, si basano su un rigido principio modulare che informa anche edifici posti all’esterno del recinto abbaziale (infermeria, grangia ecc.); il chiostro, addossato al fianco della chiesa, rimane il punto di snodo dei vari momenti della vita in comune, ma acquista maggiore rilevanza la sala capitolare (lato est); dai dormitori, posti ai piani superiori del lato est (monaci) e ovest (conversi), si accede direttamente alla chiesa. L’ordine razionale che regna nell’impianto planimetrico dell’a. torna anche nel complesso sistema di canalizzazione delle acque. Se le a. cistercensi appaiono come comunità contadine modello, nel 13° sec. i nuovi ordini (francescani, domenicani) instaurano un rapporto privilegiato con la città: per gli edifici che accolgono le loro comunità ➔ monastero.

Vedi anche
ordine cistercense Ordine monastico originato verso la fine dell’11° sec. dal distacco dall’ordine cluniacense di una corrente rigorista. L’iniziatore fu Roberto di Molesme, che nel 1098 fondò a Citeaux (Cistercium) un nuovo monastero dove furono ristabiliti gli antichi precetti. Ma la storia vera dell’ordine cominciò ... benedettini Religiosi, uomini e donne, che vivono secondo la regola benedettina (camaldolesi, cistercensi e trappisti, mechitaristi, olivetani, silvestrini e vallombrosani). In senso più stretto quelli riuniti nella confederazione benedettina, o b. confederati. La regola benedettina, frutto dell’esperienza e della ... monachesimo Complesso fenomeno religioso per cui, nelle maggiori religioni, alcuni individui si allontanano dalla consueta vita sociale, per realizzare nel modo più completo i principi della fede in vita solitaria (anacoretismo) o in vita di comunità (cenobitismo). Tipi di monachesimo Nell’induismo si riscontra ... grisaille Nella terminologia artistica, pittura monocroma basata su vari toni di grigio. Il procedimento, adottato dal 12° sec. dai cistercensi per le vetrate delle loro abbazie, in relazione ai dettami di s. Bernardo che condannavano gli eccessi cromatici, è applicato anche agli smalti e ai dipinti su muro, su ...
Categorie
  • ISTITUZIONI E ORGANISMI RELIGIOSI in Religioni
  • ARCHITETTURA E URBANISTICA in Arti visive
Tag
  • CISTERCENSI
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  • SAN GALLO
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  • EUROPA
Altri risultati per abbazia
  • abbazie
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Chiara Frugoni Le case-villaggio dei monaci Le abbazie, dette anche monasteri, sorgevano di solito in zone isolate, in cima ai monti o fra i boschi, sempre però vicino a fiumi o sorgenti, perché l'acqua era essenziale per l'abbazia, dove vivevano moltissime persone. I monaci (dal greco mònos "solo") ...
  • Abbazia
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)
    Marina Righetti Tosti-Croce Il termine a., che deriva dal lat. tardo abbatia (da abbas, -atis 'abate'), indica sia un monastero sui iuris, cioè autonomo, sufficiente a se stesso, che possiede personalità giuridica, i diritti collegiali e capitolari ed è diretto da un superiore religioso eletto che ...
  • ABBAZIA
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Come dice il nome stesso, abbazia (o badia) è un monastero governato da un abate (v.), abitato da monaci o canonici regolari (ordinariamente in numero di almeno dodici, secondo l'esempio di S. Benedetto) ed eretto canonicamente come persona giuridica. È dunque un ente sui iuris, autonomo, indipendente ...
Vocabolario
abbazìa
abbazia abbazìa (meno com. abazìa, ant. abbadìa o abadìa) s. f. [dal lat. tardo abbatīa, der. di abbas -atis «abate»; cfr. badia]. – 1. Comunità autonoma (sui iuris) di canonici regolari o monaci (ordinariamente, secondo la regola benedettina,...
abbaziale
abbaziale (meno com. abaziale) agg. [der. di abbazia]. – Di un’abbazia; di abate, di badessa: benefizio, titolo, dignità abbaziale.
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