cianopoliini
Composti chimici caratterizzati dalla presenza nella struttura di vari tripli legami tra atomi di carbonio e di uno o due gruppi ciano (–CN) terminali. Si hanno dunque i monocianopoliini, di formula generale H–(C≡C)n–CN, e i dicianopoliini, NC –(C≡C)n–CN; in queste formule n può variare tipicamente da 1 a oltre 10. Sono invece denominati semplicemente poliini i composti che non contengono alcun gruppo –CN. Il nome di questi composti riflette la presenza di vari (poli-) tripli legami, caratteristici della classe di idrocarburi noti come alchini, a cui la nomenclatura organica moderna attribuisce nomi con la desinenza -ino. I poliini e i cianopoliini rivestono importanza nell’ambito dell’astrochimica, essendo stati rilevati, insieme ai rispettivi radicali e ioni, nell’ambiente circumstellare di stelle carbon-rich (ricche di carbonio) e in nubi interstellari molecolari. Responsabile della loro formazione sarebbe un meccanismo di tipo radicalico. Oltre a essere state identificate nello spazio, queste specie sono state anche prodotte in laboratorio, per es. producendo un arco tra elettrodi di grafite o sottoponendo la grafite ad ablazione laser. In entrambi i casi, le elevate temperature raggiunte possono approssimare le condizioni presenti nel mezzo interstellare. I cianopoliini potrebbero essere state tra le prime sostanze organiche prodotte nell’Universo e potrebbero poi aver dato origine a composti organici più complessi (per es., le pirimidine o altri eterocicli azotati). Il loro studio è dunque di rilevante interesse nell’ambito dei tentativi di ricostruire l’origine della materia organica e della vita nell’Universo.
→ Chimica spaziale ed esobiologica