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CRICHTON, Charles

di Emanuela Martini - Enciclopedia del Cinema (2003)
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Crichton, Charles

Emanuela Martini

Regista cinematografico inglese, nato a Wallasey il 6 agosto 1910 e morto a Londra il 14 settembre 1999. Il suo nome è legato soprattutto alle commedie che diresse per gli Ealing Studios, e in particolare a Hue and cry (1946; Piccoli detectives o Grido d'allarme) e The Lavender hill mob (1951; L'incredibile avventura di Mr Holland); la sua brillante carriera fu interrotta dalla crisi di questa casa di produzione, alla fine degli anni Cinquanta. Nel 1989, con A fish called Wanda (1988; Un pesce di nome Wanda), ottenne una nomi-nation all'Oscar come migliore regista.

Nel 1931 aveva abbandonato gli studi di storia alla Oxford University per lavorare alla London Film Productions di Alexander Korda come assistente al montaggio, e dal 1935 come montatore. Nel 1940 entrò a far parte della casa di produzione Ealing diretta da Michael Balcon, per la quale girò il suo primo film, Young veterans (1942), un documentario di argomento bellico, e nel 1944, dopo altri cortometraggi, il primo film a soggetto, For those in peril, un lungometraggio sulla Marina dal taglio semidocumentaristico (molti attori erano autentici marinai). Nel 1945 diresse The golfing story, uno degli episodi di Dead of night (Incubi notturni o Nel cuore della notte), il film collettivo a sfondo soprannaturale nel quale si cimentarono, coordinati da Alberto Cavalcanti, alcuni registi degli Ealing Studios, che rappresentavano in quel momento la migliore 'scuderia' inglese di talenti. Tra tutti, quello di C. era l'unico sketch decisamente ironico. Non fu un caso se toccò a lui firmare il film che inaugurò il fortunato filone delle Ealing com-edies, Hue and cry. Storia di un gruppo di ragazzini dell'East End londinese che per caso scopre e sgomina i piani di una banda di criminali, il film vive sulle macerie della guerra, dato che venne girato dal vero tra le rovine prodotte dai bombardamenti. Il debito con il documentarismo del periodo bellico è evidente, non solo dal punto di vista del realismo visivo, ma anche nel sottofondo ideale: la piccola comunità, nonostante le sue bizzarrie, arriva dove non arrivano Stato e polizia. Il ritmo è travolgente, il meccanismo narrativo esemplare. Le stesse caratteristiche si ritrovano in The Lavender hill mob, avventura di un mite funzionario che, insieme a un fabbricante di souvenir, deruba la Banca d'Inghilterra e fonde i lingotti d'oro in tante minuscole torri Eiffel da esportare a Parigi. C. diresse poi una commedia più esile e di minor successo, The Titfield thunderbolt (1953). In tutti e tre i film poté giovarsi dei brillanti dialoghi scritti da Thomas E.B. Clarke, il migliore sceneggiatore dell'azienda. Negli stessi anni si cimentò anche con il genere a lui poco congeniale, quello drammatico, con Hunted (1952; La colpa del marinaio) e The divided heart (1954; Il figlio conteso).

Le commedie della Ealing (sulle quali v. anche commedia), pur se sarcastiche e pungenti, erano profondamente legate alla cultura nazionale: ne mettevano alla berlina i tipi e le idiosincrasie, ma contemporaneamente portavano in primo piano quei valori di coesione e solidarietà di cui gli inglesi avevano dato prova durante la guerra: più che di anarchismo, si può parlare per questi film di una fervente, indomabile eccentricità, vero baluardo dello spirito britannico, unita a una scansione perfetta dello humour. Forse per questo gli Ealing Studios non riuscirono a superare la crisi di metà anni Cinquanta, quando avvenne il brusco mutamento culturale che travolse l'Inghilterra e, come tutta l'industria cinematografica britannica, cominciarono a declinare. Nel 1959, quando la casa di produzione venne chiusa, C. seguì Balcon alla Bryanston Films, e per essa girò due commedie di buon livello, The battle of the sexes (1959; La battaglia dei sessi) e The boy who stole a million (1960; Paquito). Dopo un fallito tentativo di carriera a Hollywood (1961-62), passò a lavorare in televisione (con la quale aveva collaborato occasionalmente sin dal 1956), e negli anni Sessanta e Settanta diresse diverse celebri serie, tra cui molti episodi di The avengers (Agente speciale).Ritornò quindi al grande schermo con A fish called Wanda. In questo film la regia di C. e la sceneggiatura di John Cleese, con cui il regista collaborò felicemente, riuscirono a fondere due momenti impagabili della comicità inglese, quelli della Ealing e dei Monty Python, lasciando trionfare alla fine, ancora una volta, nello scontro di culture (inglese, statunitense, latina), la stravaganza individuale.

Vedi anche
Alexander Mackendrick Mackendrick ‹mëkèndrik›, Alexander. - Regista cinematografico (Boston 1912 - Los Angeles 1993) di origine scozzese. Tra i maggiori talenti del cinema britannico degli anni Cinquanta, nel 1956 si trasferì negli USA, dove realizzò, tra l'altro, il suo capolavoro (Sweet smell of success, Piombo rovente, ... Richardson, Tony (propr. Cecil Antonio Richardson, Tony). - Regista (Shipley, Yorkshire, 1928 - Los Angeles 1991). Direttore artistico (1956-65) del Royal Court Theater, ha legato il suo nome al gruppo degli "angry young men" mettendo in scena il primo e più famoso lavoro di J. J. Osborne: Look back in anger (1956). ... Lean, David Lean ‹lìin›, David. - Regista cinematografico inglese (Croydon 1908 - Londra 1991); nel cinema dal 1928, regista dal 1942. Segnalatosi dapprima nell'ambito delle nuove tendenze realistiche del cinema inglese con Blithe spirit (1944) e Brief encounter (1945), si affermò in seguito per la qualità delle ... Attenborough, Sir Richard Attore e regista inglese (Cambridge 1923 - Londra 2014). Come attore si è segnalato in varî film tra i quali: Brighton rock (Lo strangolatore di Brighton, 1948), The magic box (La stupenda conquista, 1951), Escape (La grande fuga, 1962), Ten little indians (1974), The chess players (I giocatori di scacchi, ...
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