Nella scienza militare, insieme di apparecchi atti a prevedere, seguire, controllare il tiro. Le più complete centrali di tiro sono quelle navali, che risolvono i problemi nel caso più complesso: piattaforma mobile e soggetta a movimenti di rollio e beccheggio, bersagli mobili. Sulla base dei dati di posizione del bersaglio forniti dalla Stazione Direzione Tiro (SDT), la centrale di tiro determina il moto del bersaglio e il suo punto futuro, tenendo conto della durata del tragitto dei proiettili, e trasforma i dati relativi in elementi per il tiro (angoli di elevazione e di brandeggio totali). Nel tiro contraereo determina inoltre la graduazione della spoletta, ove questa non sia di prossimità. Trasmette infine tali dati ai cannoni sotto forma di telecomandi ai motori di elevazione e di brandeggio e al graduatore di spoletta. Nelle moderne centrali, gli organi elettromeccanici usati in passato sono stati sostituiti da elaboratori elettronici; le SDT, un tempo munite di soli strumenti ottici, sono dotate di speciali radar che, una volta agganciato il bersaglio, mantengono automaticamente la punteria indipendentemente dal moto del bersaglio e dalla nave. L’avvento dei radar e dei missili ha modificato il servizio armi tradizionale e portato sulle navi moderne a organizzazioni differenziate a seconda dell’armamento di cui si dispone. Resta importante la scoperta ottica, specie ai bassi siti, ma i bersagli possono essere localizzati a distanze molto elevate dai radar di scoperta di bordo, oppure acquisiti su indicazione di altre unità della formazione o di altre fonti e comunque impegnati con missili di grande portata. Le maggiori distanze di localizzazione richiedono però, a monte di tutto, la sicura identificazione del bersaglio, per essere certi che si tratti di bersaglio nemico. Pertanto i dati sui bersagli affluiscono alla Centrale Operativa di Combattimento (COC), dove vengono filtrati, valutati e presentati al comandante per le decisioni. A questo punto, designati i bersagli più pericolosi, e deciso con quali armi batterli a seconda della distanza, l’esecuzione delle operazioni di lancio dei missili o la condotta del tiro delle artiglierie passano al servizio armi. Le centrali di tiro possono essere ‘complete’, idonee cioè per tiro navale, contraereo, contro costa e illuminante, oppure ‘ridotte’, adatte essenzialmente per il tiro contraereo. Per il tiro contraereo da terra sono impiegate centrali per la difesa a corto raggio (cannoni di medio calibro e missili) e centrali per la difesa a medio e a lungo raggio (soltanto missili). Centrali di tiro più semplici sono adottate nelle artiglierie campali per il tiro contro gli obiettivi terrestri.