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Cenerentola

di Francesca Borruso - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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Cenerentola

Francesca Borruso

Dalla cenere alla corte: il sogno di diventare principessa

La fiaba di Cenerentola è nota al grande pubblico anche grazie alla versione cinematografica di Walt Disney. Ma la fiaba originale narra una storia diversa da quella che vediamo al cinema. Se analizziamo le tre differenti versioni della tradizione fiabesca europea ‒ quella di Giambattista Basile, di Charles Perrault e dei fratelli Grimm ‒, scopriamo come il clima di un'epoca modifichi e trasformi la vicenda

Una Cenerentola artefice del suo destino

La fiaba di Cenerentola è una delle più famose di tutti i tempi: se ne trovano testimonianze in qualunque parte del mondo, dall'Europa alla Cina.

In Italia la prima versione scritta di Cenerentola è quella del napoletano Giambattista Basile, pubblicata nel 1634. La fiaba narra di una ragazza di nome Zezolla che uccide la sua prima matrigna, al fine di convincere il padre a sposare la sua istitutrice. Purtroppo, nonostante le promesse, la nuova matrigna maltratta Zezolla, la relega ai lavori più umili e si occupa solo delle sue sei figlie.

Un giorno il padre, tornato da un viaggio, porta a Cenerentola una palma da datteri che, coltivata, cresce fino a raggiungere l'altezza di una donna, materializzandosi in una fata. Grazie alla fata, Cenerentola, vestita con abiti principeschi, va alla festa del re e lo fa innamorare. Questi, desideroso di averla in sposa, la fa pedinare da un servitore e Cenerentola nella fuga perde una pianella (zoccolo con tacco basso), grazie alla quale il re ritroverà la sua amata. È una fra le poche versioni di Cenerentola dove l'eroina è causa del suo destino, poiché la sua condizione è il risultato delle sue trame, del suo delitto e della sua espiazione.

Una fanciulla dal nobile cuore

Diversa è invece la versione di Charles Perrault. Colto letterato, vissuto nella seconda metà del Seicento presso la corte del re di Francia, Perrault depura la versione di Basile da alcuni aspetti aspri e crudi al fine di renderla adatta a essere raccontata a corte. Più precisamente nella sua fiaba, dal titolo Cendrillon, inventa particolari conformi ai modelli estetici e alla morale del tempo.

La sua Cenerentola è dotata delle qualità di una regina: è mite, buona, affronta con grande dignità le difficoltà che la sorte le riserva e adempie i propri doveri umilmente, ma senza servilismi. È intelligente, altruista anche con le stesse sorellastre che la maltrattano, ha buon gusto e non si atteggia a martire. Anche dopo il suo matrimonio con il principe, Cenerentola dona alle sorellastre due appartamenti nel palazzo reale e le fa sposare a due gentiluomini della corte. Accurata la descrizione dei vestiti di Cenerentola, regali e maestosi secondo il gusto di corte, così come la fatale scarpetta di vetro, che sembra un'invenzione di Perrault, non avendo riscontri in altre versioni. Alla descrizione delle ingiustizie patite fa da contrappunto l'immagine di lusso e splendore della corte, descritta con abbondanza di particolari, sfoggio di ricchezze e fasto: è una Cenerentola che si muove in un mondo stilizzato, abitato da aristocratici e contadini, villani e principi.

Una giustizia cruenta

Aschenputtel è il titolo della versione dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm, che porta la data del 1812. La Cenerentola ottocentesca dei Grimm non ha la stessa dignità regale della versione di Perrault, ma è molto più umana. Si lamenta spesso della sua condizione anche con la matrigna, scoppia in lacrime prima che le sorelle vadano alla festa, insiste con la matrigna perché la mandi alla festa. Il ruolo magico è svolto dal fantasma materno per mezzo delle colombe e di un altro uccello che, evocato da Cenerentola sulla tomba della madre, le getta tra le braccia gli splendidi abiti.

Anche il finale è completamente diverso da quello di Perrault. Le sorelle decidono autonomamente di recarsi al matrimonio di Cenerentola per trarre vantaggio dalla sua fortuna: mentre si avviano alla chiesa, i piccioni strappano a ciascuna di loro un occhio e, al loro ritorno dalla chiesa, l'altro occhio. Nella versione dei fratelli Grimm sembra esserci una maggiore esigenza di giustizia, che si esprime nella ricompensa all'innocente perseguitata (le nozze) e nella dura punizione delle sorelle colpevoli.

Vedi anche
Giambattista Basile (pseudonimo anagrammatico: Gian Alesio Abbattutis). - Scrittore in lingua e in dialetto (Giugliano in Campania 1566 - ivi 1632), fratello di Andreana. Lasciata assai presto la sua città natale, viaggiò lungamente per tutta Italia: dapprima fu al servizio di Venezia (1600-08), come soldato nelle milizie ... Cappuccetto rosso Bambina protagonista di una fiaba popolare, nota già nell'11° secolo. Mentre si reca dalla nonna malata, Cappuccetto rossor. incontra il lupo e gli rivela la propria meta: il lupo la precede, divora la nonna e, fingendosi questa, divora anche la bambina. La vicenda divenne famosa grazie alle rielaborazioni ... Charles Perrault Perrault ‹peró›, Charles. - Scrittore francese (Parigi 1628 - ivi 1703), fratello di Claude, Nicolas e Pierre. Ebbe un'importante posizione ufficiale, come «commis de la surintendance des bâtiments» (1664), per la quale agì da intermediario fra Colbert e gli artisti della corte di Luigi XIV. Accademico ... fiaba Racconto di avventure in cui domina il meraviglioso, negli episodi come nei personaggi, anonimo e popolare, di fonte e tradizione orale (➔ favola). La fiaba ebbe sin dai tempi remoti vastissima diffusione nel mondo indoeuropeo, quale importante genere della narrativa orale d’intrattenimento. Dal punto ...
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Altri risultati per Cenerentola
  • Cenerentola
    Enciclopedia on line
    Protagonista di una celebre fiaba d'origine popolare. C. è una fanciulla maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre che, con l'aiuto di una fata, prende parte a una festa di corte: il principe se ne innamora e poi la rintraccia, grazie alla scarpetta da lei smarrita. Dalla vicenda hanno tratto ispirazione ...
  • CENERENTOLA
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Cenerentola, o Gatta cenerentola (dalle ceneri del focolare presso cui sta) è la fanciulla maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre, ma favorita dalla sorte. Con l'aiuto d'un essere soprannaturale, che di solito è una fata, C. prende parte ad una festa della Corte, ove per la straordinaria bellezza ...
Vocabolario
cenerèntola
cenerentola cenerèntola (o Cenerèntola) s. f. – Fanciulla ingiustamente trascurata, maltrattata e costretta ai più umili servizî: Luisa è la c. della casa; per estens., anche di cose, istituzioni, nazioni, ecc., tenute in scarsa considerazione:...
matrigna
matrigna (o madrigna) s. f. [dal lat. tardo matrigna, der. di mater -tris «madre», esemplato su privignus «figliastro»]. – 1. Seconda moglie di uomo già rimasto vedovo, o comunque risposatosi, rispetto ai figli nati dal primo matrimonio:...
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