Pianta erbacea (Brassica oleracea; fig. 1 e 2) delle Brassicacee. Nella forma selvatica ha fusto elevato, ramoso in alto, foglie piane, glauche, lobate, fiori piccoli gialli pallidi, e silique gracili; pare sia originario dell’Europa. Le varietà coltivate, circa 150, si possono riunire nei seguenti gruppi:
a) acephala ( cavolo): ha fusto alto, di cui si mangiano le foglie tenere e le spuntature apicali;
b) gemmifera ( c. di Bruxelles; fig. 1B): ha fusto alto, lungo il quale si sviluppano all’ascella delle foglie molti germogli in forma di piccole teste globose, che vengono raccolte quando hanno circa la grossezza di una noce;
c) capitata: ha fusto abbreviato, foglie accostate in modo da costituire una grossa testa globosa; vi appartengono il c. cappuccio (fig. 2A), con foglie lisce, e la verza (var. sabauda; fig. 1C) con foglie bollose;
d) gongylodes ( c. rapa; fig. 1D, torso): presenta un ingrossamento globoso alla base del fusto;
e) botrytis: comprende il broccolo (fig. 1E) e il cavolfiore (fig. 2B), che hanno infiorescenza carnosa, compatta, a fiori quasi tutti atrofizzati, nel primo verde, nel secondo gialliccia. Alcune varietà con foglie arricciate e screziate di violaceo e bianco sono ornamentali. I c. richiedono terreno profondo, concimato e acqua abbondante.