scarabei, carabi e coccinelle
Insetti corazzati
I Coleotteri sono un ordine di Insetti caratterizzato dalla trasformazione delle ali anteriori in due scudi che generalmente ricoprono in maniera simmetrica le ali posteriori, una parte del torace e tutto l’addome. Sono Insetti con apparato masticatore, diffusi in tutti i continenti e in tutti gli ambienti della Terra. Esistono Coleotteri carnivori, erbivori, frugivori, granivori, fungivori, detritivori e parassiti. Alcuni vivono nei nidi delle termiti e delle formiche, altri si nutrono di escrementi o di animali morti. Alcune famiglie hanno colonizzato le acque dolci
L’ordine dei Coleotteri è attualmente il più numeroso del regno animale. Non sappiamo di preciso quante specie esistano sulla Terra, anche perché il loro numero cresce di giorno in giorno, man mano che l’esplorazione zoologica del Pianeta procede e raffina le sue tecniche di indagine. Dalla metà del 18° secolo a oggi sono state descritte in media quattro nuove specie di Coleotteri al giorno. Infatti, secondo le stime più prudenti, le specie di Coleotteri attualmente descritte e ritenute valide dagli specialisti sarebbero circa 350.000, ripartite in almeno 160 famiglie, di cui le più numerose sembrano essere i Curculionidi e gli Stafilinidi. Basandoci sui numeri, potremmo dire che essi rappresentano il modello animale di maggiore successo evolutivo in tutti gli ambienti.
Diversamente da altri ordini, i Coleotteri non pungono, non sono velenosi e non portano gravi malattie per l’uomo o per gli animali domestici. Alcuni di essi sono dannosi all’agricoltura, ma la maggior parte si limita a svolgere un ruolo equilibratore negli ecosistemi, controllando lo sviluppo eccessivo della vegetazione e di altri invertebrati. Molti hanno un ruolo importante nelle reti alimentari e rientrano nella dieta giornaliera di moltissimi Uccelli, Anfibi, Rettili e Mammiferi. Poiché rappresentano un quarto delle specie animali viventi, i Coleotteri costituiscono l’essenza della diversità biologica e possono essere utilizzati come indicatori della qualità dell’ambiente, in quanto forniscono una misura del suo stato di conservazione o di degrado.
I Coleotteri hanno avuto un’origine assai antica, precisamente nell’Era Paleozoica. Infatti i resti fossili più antichi riferibili a quest’ordine risalgono al periodo compreso tra il Carbonifero e il Permiano, circa 295 milioni di anni fa. Questo significa che probabilmente i Coleotteri viventi, pur nella loro grande diversità, sono soltanto una limitata espressione di quello che è stato il loro successo evolutivo durato tanti milioni di anni. In ogni caso, ancora oggi essi rappresentano un mondo di contrasti: accanto al grande Titanus giganteus, un cerambicide dell’America Meridionale che sfiora i 20 cm di lunghezza, troviamo il piccolissimo Nanosella fungi, uno ptilide dell’America Settentrionale, che raggiunge appena 0,25 mm.
L’ordine dei Coleotteri viene suddiviso in quattro sottordini: Arcostemati, Mixofagi, Adefagi e Polifagi. I primi due gruppi sono scarsamente rappresentati nella fauna attuale: gli Arcostemati sono un gruppo assai primitivo, a cui appartengono i resti fossili più antichi, e che sopravvive con una trentina di specie sparse nel mondo. I Mixofagi (circa 100 specie) sono Insetti microscopici che si trovano fra le alghe o fra i muschi bagnati. Pertanto, quasi tutte le specie viventi appartengono agli altri due ordini. Gli Adefagi (circa 40.000 specie) sono predatori terrestri (per esempio, i Carabidi e i Cicindelidi), o predatori acquatici (Ditiscidi, Girinidi). I Polifagi (oltre 300.000 specie) comprendono tutti gli altri Coleotteri: scarabei, cetonie, maggiolini, cervi volanti, coccinelle, lucciole, cantaridi, cerambici, necrofori, curculioni, stafilini, tarli dei mobili, tarme della farina, pimelie.
Lo sviluppo dei Coleotteri è completo come in tutti gli Insetti Olometaboli: dall’uovo nasce una larva che si nutre, si accresce e si trasforma in una pupa dormiente che, dopo la metamorfosi, si trasforma nell’insetto adulto. Generalmente, gli adulti muoiono in autunno, lasciando le uova o le larve, ma in certi casi riescono a svernare per riprodursi nella primavera successiva.
Tutti i Coleotteri hanno un apparato masticatore, che corrisponde al modello più primitivo tra gli Insetti. Tuttavia, nelle diverse famiglie troviamo numerose varianti a seconda della specializzazione alimentare, fenomeno che ci indica la nicchia ecologica delle specie, cioè il ruolo che esse svolgono nell’ambiente. Per esempio, nei Carabidi predatori abbiamo mandibole taglienti per uccidere e tagliare le loro vittime, come chiocciole o lombrichi. Questi Carabidi hanno la testa e la parte anteriore del torace allungate e strette, in modo da penetrare facilmente nelle fessure in cui si nascondono le prede o nel guscio delle chiocciole. Invece, nei Tenebrionidi, che sono detritivori, e nei Crisomelidi, che sono erbivori, le mandibole sono robuste e massicce perché debbono triturare frammenti vegetali o foglie. Negli Scarabeidi che si nutrono di polline, nettare o sterco, i pezzi boccali sono fogliacei e ricchi di setole. I Coccinellidi, che tutti conosciamo come animaletti graziosi e portafortuna (sono gli unici Coleotteri a cui permettiamo di camminare sulla mano), sono in realtà feroci predatori per le loro piccolissime vittime, gli afidi (ordine Emitteri). Poiché le loro prede sono morbide e lente, le coccinelle non hanno bisogno di grandi mandibole o di organi adatti alla predazione. Semplicemente passeggiano sui rametti gustandosi le piccole vittime zuccherine.
Lo scarabeo sacro (Scarabaeus sacer) è l’insetto che ha più profondamente influenzato la civiltà umana, entrando a far parte della cultura mediterranea e della sua filosofia. Gli antichi Egizi osservavano la vita degli scarabei con grande interesse, in particolare la loro improvvisa apparizione dal terreno dopo le piogge primaverili, lo zelo con cui fabbricavano e rotolavano palline di sterco, nonché la trasformazione finale in pupa e nell’insetto adulto. In tutto ciò essi videro un simbolo del sorgere e del tramontare del Sole, e dei processi di nascita, morte e resurrezione. Secondo uno studio archeozoologico, il costume degli antichi Egizi di fasciare i morti non sarebbe altro che l’imitazione della pupa degli scarabei. Le fasce della mummia sarebbero la riproduzione del corpo segmentato, bianco e immobile di una pupa di scarabeo, in attesa dello sfarfallamento, e venivano messe ai morti affinché anche questi, come gli Insetti, potessero un giorno risorgere.
Anche nel mondo greco, si mostrava un certo rispetto verso gli scarabei. Nei musei greci esistono diversi reperti di piccole sculture di origine egizia o imitate da queste, che venivano commerciate a Creta e ad Atene, sotto forma di soprammobili o gioielli. La favola di Esopo Lo scarabeo e l’aquila, ci fa intendere che anche presso i Greci questo insetto veniva tenuto in una certa considerazione, visto che riesce a prendersi gioco sia dell’aquila sia di Zeus (Giove), il re degli dei.
Uno dei gruppi musicali più famosi nella storia del rock ha preso in prestito il nome inglese di questi animali (beetles) modificandolo in Beatles, per meglio esprimere il carattere della musica ritmica (beat «battere»).