Storico (Eisenberg 1809 - Rixdorf 1882). Si occupò in varie riprese di storia politica contemporanea, inclinando verso le correnti reazionarie (Geschichte der politischen Kultur und Aufklärung des 18. Jahrhunderts, 4 voll., 1843-45; Disraelis romantischer und Bismarcks socialistischer Imperialismus, 1882). Ma è noto soprattutto per i suoi lavori sulle origini del cristianesimo. Dopo una Kritik der Geschichte der Offenbarung (2 voll., 1838), scritta sotto l'influsso della destra hegeliana, pubblicò (1840) una Kritik der evangelischen Geschichte des Johannes e poi (1841) la Kritik der evangelischen Geschichte der Synoptiker: nella quale ultima, partendo dalla tesi dello Strauss sul carattere "mitico" del Vangelo giovanneo, intese chiarire per analogia i rapporti di dipendenza dal proto-evangelo di Marco degli altri due sinottici, ma insistendo nel considerare Marco come il creatore del mito evangelico, senza contenuto storico (Gesù sarebbe una figura tutta fantastica); sicché il mito del proto-evangelo in qualche modo precede e determina il formarsi della comunità cristiana. Radicalismo critico che suscitava nuovi problemi sui quali dovrà tornare la critica biblica, ma che rendeva anche difficile la ricostruzione di una storia unitaria e persuasiva dei primi secoli cristiani. Altre sue opere: Kritik der Evangelien (4 voll., 1850-52), Die Apostelgeschichte (1850), Kritik der paulinischen Briefe (3 voll., 1850-52: vi si sostiene che le lettere paoline sono falsificazioni del 2º sec.).