Borisov, Boyko. – Uomo politico bulgaro (n. Bankya 1959). Primo ministro della Bulgaria dal 2009. Già proprietario di una agenzia di servizi di sicurezza privata, Ipon1, negli anni Novanta, in seguito ha ricoperto le cariche di segretario generale del ministero dell’Interno (2001-05) e di sindaco della capitale, Sofia, dal 2005 al 2009. Nel 2006, in concomitanza con l’ingresso della Bulgaria nell’Unione Europea, è stato tra i fondatori del partito di centrodestra Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria (GERB). Nel febbraio 2013 l'ondata di proteste scatenatasi per il brusco aumento dei prezzi delle risorse energetiche ha costretto B. a dichiarare le dimissioni del governo, subentratogli ad interim M. Raykov Nikolov. Dopo le consultazioni politiche tenutesi nel maggio successivo - che hanno evidenziato una situazione di difficile governabilità, con il partito conservatore al 31,4% e il partito socialista al 27,3% - gli è succeduto nella carica P. Oreşarski, ma il clima di forte instabilità politica è perdurato, e nei mesi successivi sono state organizzate numerose manifestazioni di piazza per chiedere le dimissioni del nuovo premier, che egli ha rassegnato nel luglio 2014. Le elezioni anticipate tenutesi nell'ottobre successivo hanno comunque confermato il successo del partito conservatore GERB con circa il 33% dei voti (con la riconferma a premier di Borisov), seguito dal partito socialista e dal Partito della minoranza turca; l'entrata in Parlamento di altre cinque formazioni ha creato di fatto una situazione di difficile governabilità. Nel novembre 2016 l'elezione alla presidenza del Paese del candidato socialista R. Radev ha inoltre spinto B. a rassegnare nuovamente le dimissioni, sostituito ad interim da O.S. Gerdzhikov, ciò aprendo una crisi istituzionale che ha portato all'indizione nel marzo 2017 di elezioni anticipate, il cui esito è stato una nuova vittoria del centrodestra, che ha ottenuto il 33% dei consensi contro il 28% aggiudicatosi dal partito socialista. Riconfermato nella carica nel maggio 2017, un ulteriore consolidamento della leadership dell'uomo politico è emerso dai risultati delle elezioni europee svoltesi nel maggio 2019, alle quali il GERB ha ottenuto il 30,9% dei voti, seguito dall'opposizione socialista (24,2%) e dal partito della minoranza turca DPS (16,3%), mentre le elezioni parlamentari svoltesi nell'aprile 2021 hanno registrato una lieve decrescita dei consensi per il partito del premier (26%) e l'affermazione del neofondato partito antisistema ITN del presentatore televisivo S. Trifonov (17,9%). Il mese successivo, constatata l'impossibilità di formare un nuovo governo, Radev ha sciolto il Parlamento e fissato nuove elezioni al mese di luglio, affidando la guida di un esecutivo provvisorio a S. Yanev; con il 24% circa dei consensi, alle consultazioni il GERB di Borisov ha raggiunto una sostanziale parità con i populisti di ITN di Trifonov, ricevendo il mandato per la formazione del governo, ma a seguito del permanente stallo politico le nuove elezioni generali svoltesi nel novembre successivo hanno registrato l'affermazione del neofondato movimento centrista Continuiamo il cambiamento degli imprenditori K. Petkov e A.Vassilev, che ha ottenuto il 26% circa dei suffragi contro il 22,2% aggiudicatosi dal GERB, e il cui leader Petkov è subentrato nella carica di premier a Borisov; alle elezioni politiche svoltesi nell'ottobre successivo il GERB di Borisov si è imposto con il 25,4% dei consensi. La grave crisi politica apertasi nel giugno 2022 con la sfiducia a Petkov ha reso necessaria una serie di tornate elettorali che hanno registrato una situazione di stallo per l'impossibilità delle forze politiche di raggiungere un'intesa di governo. Alle elezioni dell'aprile 2023 il GERB di Borisov ha ottenuto il 26,7%, precedendo il blocco riformista (24,7%); nel mese successivo è stato raggiunto un accordo con le altre forze politiche per formare un governo alla cui guida si alterneranno N. Denkov e M. Gabriel.