Situato tra Houston Street e Bowery a Manhattan è uno dei luoghi di New York che più simboleggia il legame tra la città e la street art. Una parete di cemento di venti metri per cinque che dal 2008 ad oggi alterna alcune delle firme più importanti dell’arte urbana internazionale. La storia del B. inizia nel 1982, quando K. Haring, con la collaborazione di J. Dubose, dipinge per la prima volta e senza autorizzazione questo muro situato tra Soho e Lower East Side, in una delle aree con maggior fermento artistico all’epoca e in uno degli angoli stradali a maggiore visibilità. Nel 2008, a quasi trent’anni di distanza dal murale di Haring, il primo a grande scala da questi realizzato, T. Goldman, proprietario del B. sin dal 1984 e straordinario rivitalizzatore urbano, propone la realizzazione di una riproduzione di quel dipinto rimasto fermamente nella memoria di molti newyorkesi. Con il doveroso omaggio ad Haring, a cinquant’anni dalla nascita dell’artista, si apre una nuova epoca per quel muro costantemente ricoperto da tag e manifesti pubblicitari. Con l’ausilio del curatore J. Deitch (sostituito nel 2010 dalla galleria The Hole) si predispone un progetto che continua sino ad oggi e che prevede l’affidamento della parete all’interpretazione di differenti artisti, tutti nomi molto conosciuti della scena dei graffiti e della street art internazionale. In questo senso l’iniziativa del B., che va avanti continuativamente dal 2008, si attesta come una delle più importanti a livello mondiale nel campo dell’arte urbana commissionata. Per modalità e caratteristiche d’intervento può essere accostata ad altre esperienze come quella del Village Underground a Londra o del progetto Le Mur a Parigi. Pur cambiando padrone dopo pochi mesi, il livello di esposizione stradale ad altezza uomo rende il B. molto vulnerabile ad episodi di vandalismo, protesta o riappropriazione dello spazio, i quali si verificano non raramente. Gli artisti che dal 2008 al 2015 si sono succeduti sono ventuno, molto spesso di cittadinanza statunitense, a sottolineare il legame ereditario che ancora oggi unisce la fondamentale figura di Haring al mondo dell’arte urbana statunitense. Gli artisti, operanti in diversi ambiti, dai graffiti alla poster art, rispondono ai nomi di (in ordine cronologico): Os Gemeos (2009); S. Fairey (2010); Barry McGee e Josh Lazcano (2010); Iran (tributo a Dash Snow, 2010); K. Scharf (2010); JR (2011); Faile (2011); Retna (2012); Aiko (2012); How&Nosm (2012); Crash (2013); M. Cooper (2013); Revok and Pose (2013); Swoon (2014); M. Hayuk (2014); Cope2 (2014); R. English (2015); Futura2000 (2015).