Teoria e scuola di psicologia (dall’ingl. behaviorism, der. di behaviour «comportamento»), di cui fu iniziatore J. B. Watson, nel 1914. Pone come unico oggetto della psicologia il comportamento dell’individuo, cioè le sue reazioni in una determinata situazione. Il comportamento prende il posto della sensazione e della percezione della psicologia classica, il pensiero viene ricondotto all’attività muscolare impiegata per parlare, il sentimento al tono edonico dipendente dai movimenti d’intumescenza e di restrizione degli organi genitali. Pertanto il b. si avvicina molto alla tesi di I.P. Pavlov riducente la psicologia alla fisiologia, nonostante Watson distingua tra la prima, che studia il funzionamento degli organi, e la seconda, che studia il comportamento dell’individuo nel suo complesso. Ulteriori sviluppi della teoria del b. si sono avuti con C.L. Hull ed E.C. Tolman (➔ neocomportamentismo).