Beetle Bailey
Soldato per scelta, pacifista per vocazione
Tra i fumettisti e la vita militare non c'è mai stato un buon rapporto. Nei fumetti realistici la guerra viene di solito descritta nei suoi lati più cupi, mentre i fumetti umoristici evidenziano le contraddizioni della vita militare. A Camp Swamp, il campo di addestramento militare del soldato Beetle Bailey, per esempio, si trova un campionario di strampalati individui con un solo obiettivo in comune: fare qualunque cosa, ma non la guerra.
La vita militare ha costituito uno spunto per il fumetto umoristico fin dalle lontane origini di questo mezzo di comunicazione. Dal 19° secolo in poi, le situazioni hanno continuato a svilupparsi lungo uno schema ricorrente secondo il quale i soldati semplici sono due volte vittime: del nemico e dei loro ottusi superiori. Come rappresentante di questo filone abbiamo scelto il soldato Beetle Bailey, il quale, battendo ogni record negativo, in cinquanta e più anni di carriera non ha mai guadagnato neppure un grado. All'origine, Beetle era uno studente scansafatiche che passava le giornate a gozzovigliare con gli amici; dopo qualche tempo, il suo creatore, Mort Walker, si accorse che il personaggio mancava di mordente. Era il 1950 e gli Stati Uniti stavano combattendo in Corea; molti studenti venivano chiamati alle armi, e così accadde anche allo sfaticato Beetle. Per sua fortuna, questi non fu mandato a combattere al di là dell'oceano: rimase in patria e si trasferì in un campo di addestramento chiamato Camp Swamp ("Campo Palude") che, da quel momento, non abbandonò più.
L'ultima cosa che passa per la mente agli ospiti di Camp Swamp ‒ dal generale Halftrack, al sergente Snorkel, ai soldati semplici commilitoni di Beetle ‒ è la guerra guerreggiata. Ognuno si occupa degli affari propri (quelli di Beetle consistono nell'evitare il più possibile ogni forma di lavoro). In caserma tuttavia vigono la tipica disciplina e la caratteristica burocrazia militare, ovvero l'arte di passare dal facile al difficile attraverso l'inutile, di cui Mort Walker continua da mezzo secolo a sottolineare satiricamente le contraddizioni. Al contrario di quanto accade in un'altra storia antimilitarista, la serie italiana Sturmtruppen, in Beetle Bailey la violenza non esiste e le armi non feriscono mai nessuno. Da questo scaturisce un unico piccolo rischio: il lettore disattento potrebbe pensare che prepararsi alla guerra sia un gioco divertente. Non lo è.
I primi 'soldati per ridere' comparvero nei fumetti pubblicati in Europa nell'Ottocento: il più famoso è, probabilmente Le sapeur Camembert ("Lo zappatore Camembert"; il Camembert è un famoso formaggio francese, il che la dice lunga sul carattere del personaggio) di Christophe, pubblicato in Francia nel 1890.
Le più celebri storie umoristiche di genere militaresco sono nate proprio in periodo di guerra, quando era purtroppo più facile rilevare certe stoltezze della vita sotto le armi. In quei periodi si svilupparono anche serie propagandistiche, nelle quali si denigravano i nemici raffigurandoli come personaggi stolidi e malvagi.
L'Italia vanta un importante rappresentante dei 'soldati per ridere': nel 1928 il Corriere dei Piccoli pubblicò le vicende di un piccolo fante di nome Marmittone, disegnate da Bruno Angoletta. Marmittone era a suo modo un pacifista, e difatti, per una ragione o per l'altra, alla fine di ogni storia finiva regolarmente chiuso in cella per punizione. Il nostro paese era allora in piena era fascista, un periodo storico in cui la guerra veniva esaltata come un momento di riscatto e di ardimento; così, con l'avvicinarsi del secondo conflitto mondiale, il personaggio venne considerato troppo disfattista e la serie fu sospesa. In compenso, il nome 'Marmittone' entrò nel linguaggio comune e divenne un termine per designare un soldato tiranneggiato dai superiori.