barbàrie Condizione di popolo barbaro, stadio di civiltà primitiva. Fin dall'epoca greca, ma anche presso civiltà extraeuropee, il termine b. ha indicato la condizione (più arretrata o selvaggia) delle popolazioni altre rispetto a quella che si autoconsiderava progredita; tale distinzione si è mantenuta nei secoli per separare un mondo civile da uno non civile, legittimando il potere o la predominanza del primo. Talora il termine è stato impiegato, come ad esempio nell'uso fattone da Bartolomé de Las Casas nella difesa dei nativi americani contro i dominatori spagnoli, per spingere la società di appartenenza a emendarsi da forme di arretratezza, miseria, violenza e ingiustizia, auspicando il raggiungimento di un maggiore grado di civiltà. Nello schema evolutivo dell'umanità formulato nel Settecento dai filosofi francesi C.-L. Montesquieu e Voltaire, e ripreso in antropologia da L.H. Morgan, rappresenta lo stadio che segue lo stato selvaggio e precede la civiltà, in cui si sviluppano l'agricoltura e l'allevamento e si arriva alla lavorazione del ferro.