Divinazione tratta dal volo degli uccelli praticata nell’antica Roma. Il termine significò presto anche l’osservazione di altri segni divini, cioè del cielo (fulmini e tuoni: auspicia caelestia) o del modo di mangiare dei polli sacri (auspicia pullana). L’auspicazione romana, che cercava di ottenere la sanzione divina ad azioni umane, poteva essere privata, del capo di famiglia, o pubblica, dei magistrati forniti di imperium. Si dovevano obbligatoriamente prendere gli a. quando venivano nominati alcuni magistrati, quando questi entravano in carica, quando si convocavano i comizi o partiva l’esercito. Gli a. maggiori erano presi nel templum, lo spazio appositamente delimitato, sotto una tenda (tabernaculum), di regola durante la notte e in silenzio. Quando per un qualsiasi motivo gli a. non erano validi, occorreva ripeterli.