Chimico (La Folie, Langres, 1807 - Parigi 1853); prof. all'univ. di Bordeaux (1838-48) e chimico della zecca di Parigi. Fu uno dei protagonisti della nascita della chimica organica moderna nella prima metà dell'800. Le ricerche sulla naftalina (che isolò dal catrame di carbon fossile) e i suoi derivati di sostituzione e gli studî cristallografici in chimica organica lo portarono a formulare la "teoria del nucleo" per la quale si potevano individuare particolari tipi di strutture che si conservavano nelle reazioni di sostituzione; L. giunse a formulare l'ipotesi che la reattività delle sostanze dipendesse dalla disposizione degli atomi nelle molecole. Le idee di L. furono alla base della successiva "teoria dei tipi" di F. Gerhardt, A. Dumas e dello stesso L. e aprirono la strada all'introduzione delle teorie strutturali e all'individuazione dei gruppi funzionali nella chimica organica sistematica. Notevoli furono anche i suoi studî sulle relazioni tra gli acidi grassi superiori che permisero di introdurre il concetto di serie omologa. Riprendendo il principio di Avogadro, distinse chiaramente tra pesi equivalenti, atomici e molecolari. A volte in aperta polemica con il mondo accademico, collaborò assiduamente soltanto con F. Gerhardt e, per un breve periodo, con A. W. von Hoffmann sulla trasformazione del fenolo in anilina.