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attore

di Mirella Schino - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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attore

Mirella Schino

Il volto e la maschera

Attore è colui che agisce di fronte a un pubblico durante uno spettacolo. Il termine deriva dal verbo latino agere ("agire") e quindi si riferisce a un'azione che non consiste nel raccontare, ma nel rappresentare. Un attore rappresenta, in genere, un'altra persona; 'finge', con il proprio corpo, di essere una persona diversa da quella che è: un personaggio, spesso (ma non sempre) immaginato da qualcun altro.

L'arte d'interpretare

In genere, uno scrittore inventa un personaggio e su questa base l'attore o l'attrice 'inventano' la loro interpretazione. Questa, però, cambierà ancora nel momento in cui l'attore si confronterà con le visioni del regista, o entrerà in relazione con le interpretazioni degli altri attori, o, infine, terrà conto delle reazioni degli spettatori. Nel lavoro creativo di un attore dunque i diversi strati coesistono e si armonizzano, non si eliminano a vicenda.

Oggi, quando si parla del mestiere e della condizione di attore, ci si riferisce in primo luogo all'attore del cinema e della televisione. Tuttavia, le tecniche recitative per il cinema e quelle per il teatro sono molto diverse tra loro, nonostante si tratti di due mestieri apparentemente molto simili e spesso praticati dalle stesse persone. Questo crea qualche problema: per esempio l'attore di teatro ne risulta penalizzato, perché spesso il pubblico si aspetta da lui effetti 'naturali', che sono resi possibili solo da certe tecniche cinematografiche. Basti pensare alla possibilità della ripresa cinematografica di ingrandire i dettagli, di portare in primo piano i volti, gli occhi, le più minuscole tensioni.

Recitare sul set cinematografico

La recitazione cinematografica, inoltre, è più 'omologata', nel senso che segue più o meno gli stessi principi qualunque sia il paese da cui proviene il film, o l'epoca che esso rappresenta. Gli attori di cinema e di televisione recitano riproducendo il comportamento quotidiano e usano uno stile di comportamento simile al vero. Ci sono eccezioni solo tra gli attori comici: ad attori come Charlie Chaplin o Buster Keaton, Danny Kaye o Totò è permesso muoversi in maniera acrobatica, bizzarra, apparentemente strampalata.

Nel caso dell'attore di cinema è la macchina da presa (e cioè l'occhio del regista) a selezionare quel che deve essere guardato. Molto spesso ciò che agli spettatori appare come espressività è il risultato della relazione tra l'intensità del volto dell'attore e le diverse situazioni, azioni, oggetti che fanno da sfondo e con cui il volto viene messo in rapporto mediante il montaggio cinematografico (film).

La condizione di base, per l'attore cinematografico, è, pertanto, quella di essere 'fotogenico', che non vuol dire solo riuscire bene nelle riprese, ma anche avere un volto e una figura che si stagliano rispetto al contesto e diventano interessanti quando vengono proiettati sullo schermo. Talvolta, l'attore è talmente fotogenico da 'forare lo schermo', dando allo spettatore l'impressione di non essere solo un'immagine, ma una presenza viva.

Recitare sul palcoscenico

Molto diverso è il caso dell'attore di teatro. La sua immagine non passa attraverso la macchina da presa; quindi l'attore deve essere in grado, con le sole sue forze, di guidare lo sguardo dello spettatore e di indirizzarlo. L'attore di teatro, con la sua particolare recitazione, ha il compito di far fare agli spettatori quello che nel cinema fa la macchina da presa: scegliere cosa guardare e per quanto tempo.

Per far questo, l'attore deve servirsi di atteggiamenti che diano un'impressione di vita e di naturalezza, ma che in realtà siano diversi, quindi più interessanti e meno prevedibili, per chi guarda, di quei comportamenti o reazioni che caratterizzano la vita quotidiana. L'attore deve creare per il proprio personaggio comportamenti e reazioni che attraggano, indirizzino e mettano in moto l'attenzione e lo sguardo selettivo dello spettatore. Le tecniche dell'attore teatrale derivano in gran parte da questa necessità. È dai problemi della relazione fisica e psicologica tra attore e spettatore, e dalle tecniche messe a punto per trasformare anche le difficoltà in fonte di meraviglia e di sorpresa, che scaturiscono la forza, il fascino e la vitalità del teatro.

Vedi anche
cinema Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta espressione d’arte nel campo della fantasia o strumento d’informazione, di documentazione scientifica, ... Totò Totò. - Nome d'arte dell'attore Antonio De Curtis (Napoli 1898 - Roma 1967). Esordì nel caffè-concerto imitando la "marionetta" creata da G. De Marco, per passare poi (1926) nelle compagnie di operette Maresca, che cominciavano a rappresentare riviste, come comico-grottesco. In seguito, a capo di una ... Buster Keaton Keaton ‹kìitn›, Buster. - Nome d'arte dell'attore e regista cinematografico statunitense Joseph Francis Keaton (Pickway, Kansas, 1895 - Hollywood 1966). Attore di musical, passò al cinema recitando dal 1917 a fianco di R. Arbuckle e dal 1920 in una serie di cortometraggi da lui stesso diretti, che ebbero ... Charlie Chaplin Chaplin ‹čä′plin›, Charlie (propr. Charles Spencer Chaplin). - Attore e regista cinematografico (Londra 1889 - Vevey 1977). Dopo un'infanzia difficile nei quartieri poveri di Londra, entrò a far parte, molto giovane, della compagnia di pantomime di Fred Karno, con cui debuttò in teatro nel 1906. Arrivato ...
Categorie
  • MESTIERI E PROFESSIONI in Teatro
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    Enciclopedia on line
    Interprete di un’azione drammatica rappresentata scenicamente. L’a. teatrale è interprete di un testo artisticamente compiuto, mentre l’a. cinematografico – in possesso di una tecnica particolare legata alle possibilità espressive del cinema e anche ai modi della ripresa cinematografica – collabora ...
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    L'attore teatrale A causa delle numerose e profonde trasformazioni avvenute nel mondo dello spettacolo durante il 20° sec., non è più possibile, o è comunque fortemente riduttivo, pensare all'a. come a un individuo che interpreta un personaggio, ovvero incarna in sé un altro essere creato dalla fantasia ...
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    Universo del Corpo (1999)
    Ferdinando Taviani Il termine attore viene dal latino actor, derivato di agere, "fare, agire". Fra le sue varie accezioni (già presenti nel vocabolo latino, e tutte riconducibili al senso generale di "chi ha un ruolo attivo in qualcosa"), la più comune è attualmente quella che indica "chi interpreta ...
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    Enciclopedia Italiana (1930)
    Nell'antichità greco-romana. - Gli attori del teatro greco non furono mai in numero superiore a tre. L'introduzione del primo attore viene dalla tradizione attribuita a Tespi: con questa introduzione il dramma, per quanto in forma rudimentale, è nato. In forma anche più primitiva si può anzi dire ch'esso ...
Vocabolario
attóre
attore attóre s. m. (f. -trice) [dal lat. actor -oris, der. di agĕre «agire»]. – 1. Nel linguaggio giur., colui che prende l’iniziativa del processo (contrapp. al convenuto); anche in funzione di agg.: la parte attrice, e per estens., domanda...
attore globale
attore globale loc. s.le m. Soggetto politico o economico che agisce in ambito mondiale. ◆ Facendo propria questa traccia [Massimo] D’Alema l’ha collocata in un contesto generale che vede «proprio nell’Europa come attore globale... la più...
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