Moneta d’argento bizantina e successivamente anche turca; il nome fu usato poi a indicare la più piccola moneta turca d’argento (1/3 di parà o 1/20 di piastra) che, con il progressivo diminuire del valore della piastra, divenne moneta di rame per ridursi infine a nominale. Fu imitata dagli Stati in relazioni commerciali con l’Impero ottomano, dai Gran Maestri dell’ordine di S. Giovanni a Rodi (sec. 14°-15°) con il mezzo gigliato e da Genova nella sua colonia di Caffa sul Mar Nero con moneta di 9 aspri di buon argento.