Attore italiano (Cosenza 1917 - Roma 2006). Figlio di Vincenzo, esordì giovanissimo; nella Compagnia del Teatro Eliseo (1938-41) rivelò personalità spiccata e grande eclettismo. Attore moderno, dotato di una recitazione nervosa e piena di estro, si distinse per la capacità di passare con disinvoltura dal repertorio drammatico a quello brillante, offrendo interpretazioni sicure soprattutto di testi inglesi (Svolta pericolosa di J. B. Priestley, 1952; Profondo mare azzurro di T. Rattigan, 1953-54; Il potere e la gloria di G. Greene, 1955). Per circa un decennio attivo soprattutto nel cinema, in numerosi film di Totò, e in televisione (Canzonissima, 1960) tornò al teatro a fianco della moglie G. Lojodice (n. Bari 1940), con la quale formò (1965) una compagnia dapprima orientata verso un repertorio leggero, poi volta con successo ad affrontare autori di maggiore impegno (Pirandello, Svevo, Molière, Wilde, ecc.).