Infiammazione del prolungamento dell'intestino cieco (appendice), che solitamente si configura come un quadro patologico acuto. Le sue cause sono difficili a stabilirsi nel singolo caso e non sembrano mai agire isolatamente: calcoli fecali, microbi, stasi intestinale, abnorme pervietà del lume appendicolare, flogosi locali intraparietali, fenomeni allergici ecc. Anatomopatologicamente si distingue una forma catarrale, caratterizzata da fatti infiammatori semplici locali, che possono regredire senza lasciare tracce oppure evolvere verso la forma di a. suppurativa o flemmonosa. Per azione dei germi anaerobi, la flogosi può assumere il tipo gangrenoso e, infine, per l’azione delle tossine microbiche o per compressione esercitata da fecalomi può aversi la forma di a. necrotica.
La sintomatologia consiste in dolori addominali, a sede caratteristica nella fossa iliaca destra, ma che, per anomalie di posizione dell’appendice, possono essere avvertiti anche in sede differente (epigastrio, fianco destro, linea mediana dell’addome ecc.). La forma più caratteristica è quella che insorge acutamente in forma di colica o attacco appendicolare. Oltre ai dolori sono presenti febbre, nausea, vomito, contrattura della parete addominale in corrispondenza della zona dolorosa. La gravità e la durata dei disturbi sono variabili. Una forma di a. acuta particolarmente grave è quella accompagnata da peritonite generalizzata. L’attacco può avere esito in guarigione entro una settimana, oppure evolvere verso forme più gravi (peritonite, perforazione ecc.) per cui si rende necessario l’intervento chirurgico (appendicectomia), che può essere effettuato per via tradizionale o aperta, o laparoscopica.