Scultore ateniese (fine 6º sec. a. C.), figlio di Eumare, autore di una kore dell'Acropoli di Atene dedicata dal ceramista Nearco. Si data tra il 520 e il 510, e, rispetto alle altre korai della corrente ionica, rivela una monumentalità nuova e severità di forme. Eseguì anche il primo gruppo dei tirannicidi, Armodio e Aristogitone, nell'agorà di Atene (dopo il 510), portato via da Serse nel 480; sostituito dal secondo di Crizio e Nesiote, e restituito nel 3º sec. a. C. Forse fu l'ideatore anche dei frontoni del tempio di Apollo a Delfi, ricostruito dagli Alcmeonidi, e raffiguranti la triade delfica e una gigantomachia: infatti, si possono istituire confronti stilistici fra la kore e le statue del frontone E conservate.