In mineralogia, denominazione (proposta dell’abate C. Haüy nel 1801) di un gruppo di minerali, miscele isomorfe di silicati di ferro, magnesio, calcio, talora anche d’alluminio e sodio, con acqua di costituzione; la composizione chimica è tanto vicina a quella dei pirosseni che gli a. sono stati considerati polimeri di questi.
L’ anfibolite è una roccia metamorfica, in genere di colore verde scuro o nerastro, con scistosità non molto accentuata, caratterizzata dall’associazione di a., prevalenti e per lo più del tipo dell’orneblenda, con plagioclasi, rappresentati da miscele oligoclasiche o anche più basiche (anfiboliti normali). Si associano frequentemente miche e anche granato. Le anfiboliti normali sono comuni e diffuse, in Italia, in varie zone della catena alpina. Nelle Alpi Occidentali, le anfiboliti sodiche, unitamente alle prasiniti, sono fra i componenti essenziali del complesso delle ‘pietre verdi’.
Con il termine anfibolite si definisce anche una roccia eruttiva intrusiva ultrabasica, costituita pressoché esclusivamente di soli a., per la quale tuttavia è preferito il nome di orneblendite.