Navigatore (Firenze 1454 - Siviglia 1512); divise con C. Colombo la gloria della scoperta dell'America. Durante due viaggi (1499-1500 e 1501-02) V. esplorò le coste atlantiche dell'America Meridionale da circa 12º lat. N a 50º lat. S, compiendo così una impresa memorabile, che lo pone tra i più grandi scopritori della storia; altrettanto merito gli va riconosciuto per avere intuito che le terre nuovamente scoperte non facevano parte dell'Asia.
Educato alla cultura umanistica nella nativa Firenze, si trasferì come agente commerciale in Spagna (1491), dove ebbe le prime notizie delle scoperte colombiane. Non molto si sa del soggiorno in quel paese, dal quale salpò, otto anni dopo, per il suo primo viaggio verso le nuove terre. Quanto ai viaggi da lui compiuti regnarono a lungo profonde incertezze; per secoli la tradizione vespucciana si è fondata su due sole lettere: una, a lui attribuita, pubblicata ad Augusta nel 1504, il Mundus novus, e l'altra, la Lettera al Soderini, stampata a Firenze l'anno seguente. Da queste due fonti, certo non genuine, appariva che V. avrebbe compiuto quattro viaggi fra il 1497 e il 1504. Nel 1924 A. Magnaghi, sulla base soprattutto di altre tre lettere esistenti negli archivi fiorentini, di autenticità innegabile, contestò che tale fosse invece quella delle due opere a stampa; e concluse, di conseguenza, essere stati due e non quattro i viaggi di Vespucci. Nonostante successivi tentativi di rifarsi indiscriminatamente ai due gruppi di lettere, e fatta eccezione per le persistenti deformazioni nazionalistiche (iberiche), la critica più attenta è unanime nel riconoscere i grandi meriti del navigatore, che ha avuto la sorte, senza alcun suo intervento (contro le affermazioni di quanti presentarono V. come un vanitoso che avrebbe defraudato Colombo della sua gloria), di dare il proprio nome al nuovo continente. I quattro viaggi della tradizione più antica sarebbero avvenuti nel 1497-98, nel 1499-1500, nel 1501-02 e nel 1503-04; i due realmente compiuti sono quelli intermedi.