Famiglia originaria di Pordenone, che per quasi due secoli diede umanisti e letterati notevoli. A essa appartennero: C. Paolo Amalteo (Pordenone 1460 - Vienna 1517), prof. di lettere a Vienna, poeta cesareo di Massimiliano I, il fratello Marcantonio (n. Pordenone 1475 - m. 1558), che insegnò anch'egli lettere in Austria, in Ungheria e nell'alto Veneto e scrisse fra l'altro un poema su s. Paolo eremita (1512); Francesco, umanista e maestro in patria (Oderzo e Sacile) e i suoi tre figli Girolamo (Oderzo 1507 - ivi 1574), medico e professore di medicina a Padova, in giovinezza improvvisatore, celebre soprattutto per i suoi epigrammi latini; Giambattista (Oderzo 1525 - Roma 1573), poeta anche in lingua greca, dotto in filosofia, teologia, diritto, segretario di ambasciatori, della Repubblica di Ragusa, di Carlo Borromeo, e, in Roma, ai Brevi e alla Congregazione dei cardinali del concilio di Trento; lasciò, oltre a interessanti lettere italiane e latine, poesie notevoli in entrambe le lingue. Infine, meno valente degli altri due, Cornelio (Oderzo 1530 - Roma 1603), che fu, con Aldo Manuzio a Roma, correttore del Catechismo latino. Nel 1600 ebbero fama i fratelli Aurelio (n. Pordenone 1626 - m. forse 1690), che diede al teatro imperiale di Vienna varî lavori in italiano; e Ascanio, in auge alla corte di Francia, maestro d'italiano di Luigi XIV.