Uomo politico e pubblicista inglese (Penshurst, Kent, 1622 - Londra 1683). Secondogenito di Robert S., conte di Leicester, viaggiò da giovane in Europa e fu in Francia e in Italia. Scoppiata la guerra civile, parteggiò per il parlamento: combatté a Marston Moor (2 luglio 1644), e nel 1645 si pose alle dipendenze di Cromwell. Nel 1646 passò in Irlanda, ove l'anno successivo fu nominato luogotenente generale della cavalleria e governatore di Dublino. Tornato in Inghilterra (1648), fu con gli indipendenti contro i presbiteriani: nominato giudice nel processo contro Carlo I, non vi prese tuttavia parte. Di idee repubblicane, spirito non accesamente religioso, egli giudicò con occhio severo il crescente potere di Cromwell, e nel 1653 quando questo fu nominato lord protettore si dimise dal Consiglio di stato dove tornò solo dopo l'abdicazione di Cromwell. Al momento della Restaurazione S. era in missione diplomatica in Danimarca: visse fino al 1677 in esilio, per lo più in Italia e in Francia: da Roma scrisse ai familiari lettere bellissime per penetrazione e lucidità di stile. Tornato in Inghilterra, si distinse dai vecchi compagni, ora whigs, per le simpatie francesi, e fu anche oggetto di favori pecuniarî da parte di Luigi XIV. Rimase tuttavia di tendenze repubblicane, e in sospetto presso le parti in conflitto. Ma fu decisamente contrario alla politica regia, e i suoi famosi Discourses concerning gouvernment (post., 1698), scritti contro il Patriarcha di R. Filmer, risalgono al 1681, quando fu sciolto l'ultimo parlamento di Carlo II: S. vi espone con vigore quella che sarà l'ideologia whig della seconda Rivoluzione, la monarchia limitata dalla Costituzione, l'esaltazione della nobiltà come corpo intermediario, il principio della giustizia come base della legge, l'esaltazione del parlamento come unica fonte di potere. Scoperta la cospirazione di Rye House (1683), S. fu arrestato sotto l'accusa d'esservi implicato, e condannato a morte. Respinto dal re il suo appello, fu decapitato. Scrisse una lunga e vibrante Apology negli ultimi giorni passati in carcere.