Sociologo (Buckfield, Maine, 1854 - Chicago 1926). Studiò a Berlino e a Lipsia, dove subì soprattutto l'influenza della scuola storica dell'economia, in particolare di G. Schmoller, nonché di economisti come A. Wagner e A. Schäffle. Fu il primo a occupare una cattedra di sociologia (all'univ. di Chicago, dove insegnò dal 1892 al 1924). Fondò nel 1895 l'American journal of sociology e fu presidente (1912-13) dell'American sociological society. Studioso del processo sociale e delle sue dinamiche, in An introduction to the study of society (1894) aderì alla tesi dell'evoluzionismo sociale, applicando, analogicamente, la concezione organicistica al campo sociologico. Contrario peraltro a un'impostazione puramente naturalistica, che gli sembrava precludere ogni possibilità di concreto intervento sulle condizioni sociali, sviluppò un'elaborata teoria degli interessi di base (interessi di salute, ricchezza, prestigio, scienza, bellezza, giustizia), come si esprimono negli antagonismi tra gruppi sociali. Di particolare interesse la sua teoria dello stato come mediatore dei conflitti sociali. Opere princ.: General sociology (1905); Adam Smith and modern sociology (1907); The meaning of social science (1910); Between eras: from capitalism to democracy (1913); Origins of sociology (1924).