(gr. ᾿Αϕροδίτη) Divinità greca dell’amore, inteso anche come attrazione delle varie parti dell’Universo tra loro; simboleggia l’istinto naturale di fecondazione e di generazione e sotto questo aspetto è simile all’Ishtar babilonese e all’Astarte fenicia. I Greci connettevano il nome di A. con la spuma del mare (ἀϕρός), dalla quale sarebbe nata, ma esso è in realtà di oscura origine. Il culto era particolarmente sviluppato a Cipro e a Corinto. In Occidente ebbe il suo maggior centro in Sicilia; di qui si diffuse fino a Roma, dove la dea venne onorata con il nome di Venere. Il mito attribuiva ad A. varie unioni con dei (Ares, Efesto) e con mortali (Anchise, Bute, Adone). Era venerata con vari epiteti come dea della vegetazione (῎Ανϑεια), della navigazione (Ποντία) o come protettrice dei combattenti (᾿Αρεία). Gli epiteti di Οὐρανία ‘celeste’ e Πάνδημος ‘di tutto il popolo’ sono riferiti da Platone ad A. quale dea dell’amore che comprende l’aspetto spirituale e quello puramente sensuale.
L’arte antica la raffigurò nelle più varie specie. Il tipo originario orientale e fenicio era nudo, mentre nell’arte arcaica greca appare panneggiato fino a tutto il 5° sec. a.C., talvolta distinguibile da altre figure per mezzo di un fiore, un diadema, una colomba. Fidia ne dette originali interpretazioni nel Partenone, così come i suoi scolari Agoracrito, Alcamene. Callimaco, cui forse spetta il tipo di Fréjus. Nel 4° sec., con Prassitele, la dea viene rappresentata con succinto panneggio e anche nuda nella celebre statua di Cnido, e questi due tipi saranno variamente sviluppati nell’ellenismo. Accenti nuovi tipicamente ellenistici appaiono nei tipi della Callipigia di Napoli, di quella accovacciata creata da Dedalsa, in quello dell’Anadiomene di Cirene, già trattato dalla pittura del 4° sec. (Apelle). Tipi particolari sono l’A. armata e l’Urania, già trattata da Fidia. A. compare accanto ad Ares in gruppi statuari molto sfruttati nel periodo romano per ritratti, e spesso insieme a Eros in varie scene di pittura, su gemme e anelli, in rilievi.
Afrodisie Feste in onore di A. che si celebravano in varie località dell’antica Grecia (particolarmente a Corinto e Atene), caratterizzate da grande licenziosità. Vi furono comprese anche gare atletiche e lampadoforie.