affidabilità Termine (corrispondente all’inglese reliability) usato per indicare la probabilità che un impianto, un apparecchio, un organo, elemento o complesso, funzionante in condizioni operative determinate, conservi, dopo un tempo prefissato, le capacità funzionali per le quali è stato realizzato. Per un elemento qualsiasi l’a. è quindi la fiducia che si può riporre nel suo buon funzionamento in relazione a una variabile che ne rappresenti l’anzianità o la durata. Tale variabile può essere diversa per ciascun tipo di elemento o complesso: per es., il numero di chilometri percorsi da un’automobile, il numero di colpi sparati da un cannone ecc.
Per un insieme di elementi uguali entrati contemporaneamente in servizio, tutti nelle stesse condizioni, è possibile tracciare l’istogramma delle avarie, che riporti, per ogni intervallo di tempo significativo, il numero di avarie verificate. L’istogramma delle avarie può essere tracciato essenzialmente in base a indagini di tipo storico, ma ha particolare senso quando, in proiezione futura, permette di conoscere il comportamento di un elemento durante la sua vita di esercizio. È possibile inoltre definire il tasso delle avarie come il rapporto fra il numero dei guasti che si verifica nel tempo t e il numero degli elementi funzionanti al tempo t. È quest’ultima una grandezza fondamentale perché in molti casi, ipotizzando l’andamento del tasso delle avarie nel tempo, è possibile caratterizzare l’a. di un elemento. Il tasso di avaria risulta influenzato dagli eventuali interventi di manutenzione o di sostituzione di organi o di parti di un sistema, per cui è possibile ottenere una distribuzione prefissata dei guasti nel tempo, programmando le operazioni di manutenzione. Qualora si voglia studiare l’a. di un complesso costituito da più elementi, è necessario distinguere quali sono gli elementi il cui guasto provoca l’avaria dell’intero sistema e quali invece guastandosi non ne compromettono la funzionalità. Questa distinzione è molto importante in quanto, per es., in base a essa è possibile distinguere in un complesso i componenti che è necessario sorvegliare più assiduamente durante la loro vita e che dovrebbero essere sostituiti sempre prima della rottura. A questo scopo è utile schematizzare i singoli organi costituenti un complesso, in una rete di a., in cui gli elementi, secondo le regole delle reti elettriche, sono collegati in serie o in parallelo a seconda che essi siano essenziali o no per il funzionamento del sistema. Da questo tipo di schematizzazione è possibile concludere che per migliorare l’a. di un complesso si può agire non solo aumentando l’a. di ogni singolo elemento, ma anche variando la disposizione reciproca di essi. Si può quindi, per es., incrementare l’a. di un complesso utilizzando elementi in numero sovrabbondante (➔ ridondanza) o per cui siano possibili sostituzioni reciproche.