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afasia

di Carlo Caltagirone - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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afasia

Carlo Caltagirone

Perdita totale o parziale delle competenze verbali che interviene negli adulti in seguito a una lesione cerebrale. La lesione, nella quasi totalità dei destri e in tre quarti dei soggetti mancini, è localizzata nell’emisfero cerebrale sinistro. Eccezionali sono i casi di afasia in soggetti destri in seguito a lesione emisferica destra (afasia crociata). La perdita delle facoltà verbali può coinvolgere tanto il versante espressivo quanto il versante ricettivo, sia nella modalità orale, sia in quella scritta, ma in genere il grado di compromissione non è lo stesso in tutti gli aspetti del linguaggio. Dopo le prime osservazioni di Paul P. Broca (1861) e Carl Wernicke (1874), la moderna tassonomia clinica delle afasie si basa sul modello teorico impostato da Ludwig Lichtheim (1884), che prevede una forma pura di afasia per ogni lesione capace di compromettere selettivamente la funzionalità di un centro, o di isolarlo disconnettendolo dagli altri centri corticali. Così, accanto alle forme corticali di afasia legate alla distruzione dei centri delle immagini motorie delle parole (afasia di Broca, con sintomi prevalentemente espressivi) o delle immagini uditive delle stesse (afasia di Wernicke, con sintomi prevalentemente ricettivi), il modello prevedeva una serie di afasie transcorticali legate alla disconnessione dei centri tra di loro. L’afasia transcorticale sensoriale prevedeva in particolare una lesione delle connessioni tra area di Wernicke e centro dei concetti, lasciando il paziente in grado di ripetere le parole udite senza però comprenderle; l’afasia transcorticale motoria disconnetteva il centro dei concetti dall’area di Broca, risparmiando la comprensione e la ripetizione ma compromettendo gravemente l’eloquio spontaneo; l’afasia di conduzione infine, disconnettendo l’area di Wernicke da quella di Broca, colpiva selettivamente la capacità di ripetere.

→ Linguaggio. Neuropsicologia del linguaggio; Neuroscienze. Basi biologiche dell’intelligenza

Vedi anche
demenza In psichiatria, grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive; di solito coinvolge le capacità mnesiche, le facoltà propriamente creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero. Per essere imperniata sui concetti di depauperamento e di deterioramento, la demenza differisce ... Jean-Martin Charcot Neuropatologo (n. Parigi 1825 - m. presso il lago di Settons, Nièvre, 1893). È l'esponente più illustre della neuropatologia francese del sec. 19º. Dopo essere stato per un decennio prof. di anatomia alla Sorbona, iniziò nel 1882 l'insegnamento ufficiale della neurologia, tenendo la cattedra di clinica ... John Hughlings Jackson Neurologo e psichiatra (Providence Green, Yorkshire, 1835 - Londra 1911). Attraverso una sistematica osservazione clinica pervenne a una interpretazione patogenetica dei disturbi neurologici e dell'alienazione mentale, che, variamente elaborata, ha informato molte concezioni psichiatriche moderne. Si ... mutismo Incapacità d’usare il linguaggio locutorio. A parte i casi nei quali è dovuto a ritardo o mancato sviluppo del linguaggio (sordomutismo ecc.), il mutismo può riscontrarsi in corso di malattie mentali (inibizione psichica ecc.) o come sintomo isterico (➔ linguaggio). ● Il termine muto, indicante persona ...
Categorie
  • TEMI GENERALI in Biologia
Altri risultati per afasia
  • afasia
    Dizionario di Medicina (2010)
    Perdita, parziale o completa, delle capacità linguistiche, ossia della comprensione o della espressione linguistica, o di entrambe, conseguente a un danno alle aree cerebrali del linguaggio e non attribuibile a difficoltà di parola, ossia a disturbi dei processi meccanici del linguaggio. Spesso l’a. ...
  • afasia
    Enciclopedia on line
    Disturbo del linguaggio, diverso dai vari tipi di mutismo e indipendente da disturbi dell’apparato fonatorio o dell’organo uditivo: consiste nella perdita della capacità di esprimere ( a. motoria, detta anche afemia) o di comprendere ( a. di comprensione o sensoriale) le parole. Nel primo caso, il malato ...
  • Afasia
    Universo del Corpo (1999)
    Alessandro Laudanna Il termine afasia, introdotto nella seconda metà del 19° secolo da A. Trousseau, designa una serie di disturbi acquisiti del linguaggio, che intervengono a compromettere le funzioni linguistiche normalmente sviluppate di individui adulti e sono conseguenti a lesioni cerebrali dovute ...
  • afasìa
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    afasia afasìa [Der. del gr. aphasía "incapacità di parlare", comp. di a- privat. e phásis "voce"] [FME] Perdita parziale o totale delle funzioni del linguaggio, in seguito a lesioni cerebrali e indipendentemente da disturbi dell'apparato della fonazione o dell'organo uditivo; si distinguono l'a. motoria, ...
  • AFASIA
    Enciclopedia Italiana (1929)
    È la perdita parziale o totale della capacità di esprimere o comprendere le parole, senza che ciò dipenda da un deficit intellettivo o dalla lesione degli organi motori che servono al linguaggio. La classificazione delle varie forme di afasia e la loro interpretazione anatomo-clinica è ancora oggetto ...
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Vocabolario
afaṡìa
afasia afaṡìa s. f. [dal gr. ἀϕασία «incapacità di parlare», comp. di ἀ- priv. e ϕάσις «voce, affermazione»]. – 1. L’atteggiamento di rinuncia degli scettici antichi ad affermare o negare e quindi a giudicare, come conseguenza all’asserita...
afàṡico
afasico afàṡico agg. e s. m. [der. di afasia] (pl. m. -ci). – Relativo all’afasia, come disturbo del linguaggio; che, o chi, è affetto da afasia: disturbi a.; soggetto a.; gli afasici.
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