afasia
Perdita totale o parziale delle competenze verbali che interviene negli adulti in seguito a una lesione cerebrale. La lesione, nella quasi totalità dei destri e in tre quarti dei soggetti mancini, è localizzata nell’emisfero cerebrale sinistro. Eccezionali sono i casi di afasia in soggetti destri in seguito a lesione emisferica destra (afasia crociata). La perdita delle facoltà verbali può coinvolgere tanto il versante espressivo quanto il versante ricettivo, sia nella modalità orale, sia in quella scritta, ma in genere il grado di compromissione non è lo stesso in tutti gli aspetti del linguaggio. Dopo le prime osservazioni di Paul P. Broca (1861) e Carl Wernicke (1874), la moderna tassonomia clinica delle afasie si basa sul modello teorico impostato da Ludwig Lichtheim (1884), che prevede una forma pura di afasia per ogni lesione capace di compromettere selettivamente la funzionalità di un centro, o di isolarlo disconnettendolo dagli altri centri corticali. Così, accanto alle forme corticali di afasia legate alla distruzione dei centri delle immagini motorie delle parole (afasia di Broca, con sintomi prevalentemente espressivi) o delle immagini uditive delle stesse (afasia di Wernicke, con sintomi prevalentemente ricettivi), il modello prevedeva una serie di afasie transcorticali legate alla disconnessione dei centri tra di loro. L’afasia transcorticale sensoriale prevedeva in particolare una lesione delle connessioni tra area di Wernicke e centro dei concetti, lasciando il paziente in grado di ripetere le parole udite senza però comprenderle; l’afasia transcorticale motoria disconnetteva il centro dei concetti dall’area di Broca, risparmiando la comprensione e la ripetizione ma compromettendo gravemente l’eloquio spontaneo; l’afasia di conduzione infine, disconnettendo l’area di Wernicke da quella di Broca, colpiva selettivamente la capacità di ripetere.
→ Linguaggio. Neuropsicologia del linguaggio; Neuroscienze. Basi biologiche dell’intelligenza