Eretico (sec. 4º), originario del Ponto. Amico di Eustazio che, eletto vescovo di Sebaste (356 circa), gli affidò la direzione dell'ospizio dei poveri, ne divenne poi avversario, rimproverandolo di aver abbandonato la vita ascetica. Secondo s. Epifanio, che lo combatté, A. respingeva la distinzione tra vescovo e semplice sacerdote, la celebrazione della Pasqua in quanto rito giudaico, le preghiere pei defunti, l'obbligatorietà del digiuno: dottrine, come risulta dagli atti del Sinodo di Gangra (343), già praticate in parte nei circoli ascetici di Eustazio. A. è presentato da Epifanio come ariano, ma appartenne in realtà alla corrente omoiusiana di Eustazio.