Poeta romeno (n. Bucarest 1891 - m. 1969). Sensibile dapprima all'influsso del simbolismo francese, specialmente di J. Laforgue, si è poi volto di preferenza verso il tradizionalismo propugnato dalla rivista Gândirea, con propensioni per un folclore fantastico e per un'espressione volutamente goffa. I volumi di versi Salomea (1914), Lângă pământ ("Accanto alla terra", 1924), Cârtea ţării ("Il libro della patria", 1934), Cântece de dragoste şi moarte ("Canti d'amore e di morte", 1935), Focurile primăverii şi flăcări de toamnă ("I fuochi della primavera e fiamme d'autunno", 1935) sono stati poi riuniti, antologicamente, nell'edizione definitiva di Versuri (1938). Ha pubblicato anche alcuni volumi di prosa lirica e fantastica: Figuri de ceară ("Figure di cera", 1912), Din paharul cu otravă ("Dal bicchiere di veleno", 1919), ecc. Ha dato al teatro Meşterul ("Il capomastro", 1924) e altri drammi e commedie in collaborazione con A. O. Teodoreanu e I. Pillat.