Abū Sìmbel Località dell’Egitto meridionale (Nubia), nel governatorato di Assuan, tra la prima e la seconda cateratta del Nilo.
Famosa per due templi rupestri scavati sotto il faraone Ramesse II (sec. 13° a.C.): il maggiore, dedicato agli dei Ammone, Ptah, Ra e al faraone stesso, conserva quattro statue del dinasta seduto, alte 20 m, scolpite nella roccia. Su uno dei quattro colossi intagliati nella facciata, sono graffite iscrizioni greche, carie, fenicie (6° sec. a.C.). Il tempio minore è dedicato alla dea Hathor e alla moglie di Ramesse, Nefertiti, le cui immagini sono scolpite sulla facciata nella roccia. Poiché con la costruzione della diga di Sadd el-῾Ali, 6,5 km a monte di Assuan, i templi sarebbero stati sommersi dall’acqua, l’UNESCO mise in atto nel 1968 un progetto di salvataggio, consistente nel ricostruire i templi 65 m più in alto. L’operazione ha fornito l’occasione per una rilevazione minuziosa di iscrizioni e raffigurazioni incise sulle pareti.