zoombombing
(Zoombombing) s. m. inv. L’atto di disturbare lo svolgimento di una videoconferenza su piattaforma digitale con interventi o contenuti non pertinenti, offensivi o violenti. ♦ Queste aggressioni infatti sono spesso organizzate in modo simile alle campagne di insulti, minacce e molestie sui social network che si sono viste più volte negli ultimi anni – una delle più note fu il cosiddetto “GamerGate”, nel 2014 – e ai gruppi che condividono immagini di nudità o atti sessuali diffuse senza il consenso della persona che ritraggono. Su alcuni social network e app di messaggistica vengono diffusi i codici di accesso per incontri e lezioni su Zoom, spesso resi pubblici dagli stessi organizzatori senza immaginare possibili conseguenze negative, con l’invito a disturbarle e interromperle. Il New York Times ha trovato 153 profili di Instagram, decine di account di Twitter e numerosi forum di discussione su Reddit (che successivamente li ha chiusi) e 4Chan usati da migliaia di persone per fare Zoombombing, a volte semplicemente condividendo i codici di accesso, altre volte pianificando come interrompere le videoconferenze. (Post.it, 4 aprile 2020, Internet) • Apparentemente messo all’angolo, per oggettiva disgregazione delle ambientazioni in cui si manifesta, il bullismo in era Covid ha assunto diversa morfologia, ma non ha mancato di riversare i suoi nefasti effetti sulla psicologia già fragile degli studenti ed ha esteso la platea delle vittime colpendo anche gli operatori della scuola. Il nuovo fenomeno si chiama zoombombing ed indica l’atto di intromettersi in una videochat di gruppo senza essere stati invitati per provocare una reazione alterata dei partecipanti. Lo zoombombing è una minaccia che inficia il già delicato tentativo di trasporre online tutte le attività lavorative che, prima della crisi sanitaria si svolgevano “in presenza”. Teppismo e violenza perpetrati attraverso la condivisione improvvisa di materiale violento, di razzismo o osceno verso i presenti in piattaforma sono le pratiche più comuni. (Sonia Caputo, Tecnica della scuola.it, 25 giugno 2020, Scuola e università) • [tit.] Zoom, introdotte nuove / funzionalità contro lo / Zoombombing. (Tg24 Sky.it, 19 novembre 2020, Tecnologia) • [tit.] Si chiama Zoombombing la nuova frontiera / dell'aggressività contro le donne • [sommario] Si infiltrano in convegni, incontri e seminari che si svolgono sulle piattaforme digitali. Compiono azioni di / disturbo, urlano, insultano, esibiscono i genitali. E no, non fanno ridere per niente. (Espresso Repubblica.it, 21 dicembre 2020, Attualità).
Dall’ingl. zoombombing a sua volta composto da Zoom (nome di un programma software di videotelefonia sviluppato da Zoom Video Communications) e dal n. bombing (‘bombardamento’).