Zingaropoli
(zingaropoli) s. f. (spreg.) Città abitata soltanto da popolazioni nomadi, occupata interamente da tende, baracche o strutture prefabbricate abitate da nomadi. ◆ «Non ho detto che (Giuliano Pisapia, ndr) è matto, ma il suo progetto non è compatibile con una Milano decente. Vuole costruire una Zingaropoli e la più grande moschea d’Europa. Sono cose incompatibili con Milano» [Umberto Bossi]. (Maurizio Giannattasio, Corriere della sera, 20 maggio 2011, p. 8) • «Sono convinto che i milanesi che si sono astenuti dal voto al primo turno, visti i risultati, non vorranno consegnare la loro città a chi vorrebbe farla diventare, alla vigilia dell’Expo 2015, una città islamica, una zingaropoli piena di campi rom, una città che aumenta le tasse» [Silvio Berlusconi]. (Lorenzo Fuccaro, Corriere della sera, 21 maggio 2011, p. 2) • [tit.] Altro che zingaropoli, per i rom, / tra Moratti e Pisapia / non c’è differenza. (Panorama.it, 1° dicembre 2011, Italia).
Composto dal s. m. zingaro con l’aggiunta del confisso -poli1.